Dall’ambulatorio in Myanmar alla scuola sotto il vulcano Popocatépetl in Messico, dal villaggio per le bambine abusate dello Sri Lanka alle aule nei campi profughi in Kurdistan, per dare una speranza ai bimbi curdi scampati all’Isis. Specchio dei tempi impiega il 90% delle donazioni a Torino e in Italia ma è presente in otto paesi del mondo, con progetti dedicati in modo particolare ai più piccoli. L’ultimo sogno è ampliare l’ospedale pediatrico di Hargheisa, in Somalia, che la fondazione de “La Stampa” ha inaugurato nel 2013. Da allora sono stati curati 55 mila bambini, ma tante altre vite si sarebbero potute salvare se ci fosse stata anche una neonatologia. “Specchio” ha deciso di costruirla e di proseguire la sua attività nel paese almeno fino al 2021. Il reparto sarà pronto per la prossima estate.
Ci sono soltanto due scuole intitolate alla Fondazione Specchio dei tempi: quella di Canelli, ricostruita nel ’94 dopo l’alluvione che devastò il Piemonte e operativa ancora oggi, dopo 24 anni. E poi quella di Arquata del Tronto, l’ultima delle 25 che la onlus de La Stampa, grazie alla generosità dei lettori, ha realizzato in Italia e nel mondo. Inaugurata il 15 settembre del 2017 dopo quattro mesi di lavori svolti a tempo record, ha permesso a un centinaio di alunni di elementari e medie di tornare tra i banchi lo stesso giorno di tutti gli altri studenti delle Marche. È costata 2,6 milioni di euro ed è stata finanziata da circa 14 mila donatori.È considerata un modello per l’edilizia scolastica in tutto il Centro Italia: è antisismica, ecocompatibile, interamente cablata e dotata delle migliori tecnologie per la didattica. Sarà presto completata da una palestra che Specchio sta costruendo accanto alle aule. Un altro simbolo di speranza, per un paese che ha avuto 51 morti e a quasi due anni dal terremoto è ancora completamente distrutto.
Oltre 50 milioni di euro raccolti in 63 anni, 25 scuole ricostruite in tutto il mondo, 2000 anziani soli aiutati ogni Natale, 12 famiglie aiutate ogni mattina nel nuovo sportello di via Santa Maria 6/h. E poi quattro reparti ristrutturati all’ospedale Regina Margherita, 300 defibrillatori donati, 500 over 60 formati con i corsi di smartphone per combattere l’esclusione digitale. È impossibile citare tutti i numeri di Specchio dei tempi: con oltre 70 progetti attivi e finanziati grazie alla generosità dei lettori, la fondazione de La Stampa è una macchina della solidarietà che opera in tutti gli ambiti del disagio sociale con efficienza e trasparenza. Per spiegare come vengono impiegate le offerte, Specchio ha voluto raccontare ai torinesi le sue «mille storie», con una serata al Piccolo Regio. Ecco un video che le riassume.
Lorenzo e Leonardo Filotei, con la mamma Sabrina Cappelli, hanno incontrato questa mattina i bambini della prima A della elementare Pertini. Hanno loro raccontato la terribile esperienza del devastante terremoto. Tante le domande dei piccoli scolari che, alla fine, hanno voluto dedicare agli ospiti una bella canzone. L’Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” di Torino è gemellato con il plesso scolastico “Specchio dei tempi” di Arquata del Tronto. E fra le due scuole ci sono frequenti contatti, anche multimediali.
Specchio dei tempi è ogni giorno in dialogo con i torinesi attraverso la rubrica delle lettere che da 63 anni coglie cambiamenti sociali e fenomeni di costume nella nostra città. Ma Specchio è anche uno straordinario strumento di solidarietà a Torino, in Italia e nel mondo grazie alla generosità della gente. Oggi alle 17,30, al Piccolo Regio in piazza Castello 215, la fondazione Specchio dei tempi presenta pubblicamente l’attività e i programmi, in un incontro con lettori e sostenitori (ingresso su prenotazione allo 0110674854).
Articolo di Angelo Conti pubblicato su La Stampa di oggi 22/05/2018
Video, incontri, interviste per raccontare cosa facciamo
L’incontro con i lettori per presentare un anno di realizzazioni e i progetti futuri in Italia e nel mondo
Specchio dei tempi da sessantatré anni continua a dar voce ai cittadini per fatti di costume, di politica, di morale, di cronaca. Ma i lettori assicurano, ad ogni occasione, anche conforto a chi soffre e attenzione alla qualità della vita. L’azione della fondazione, che porta il nome della rubrica delle lettere, è caratterizzata da rigore, credibilità e rapidità d’intervento con costi di struttura e di raccolta minimi. Fondatori “morali” di Specchio dei tempi sono i lettori de La Stampa ed è dovere della fondazione, una volta l’anno, presentarci pubblicamente per rendere conto delle attività e dei progetti. E per raccontare anche i nostri sogni.
Quest’anno accadrà domani mercoledì 23 maggio al Piccolo Regio in Piazza Castello 215, alle ore 17,30.
Sarà l’occasione per dar voce ai protagonisti delle «Mille Storie di Specchio dei tempi, cuore de La Stampa e orgoglio di Torino». (Ingresso gratuito ma su prenotazione allo 011.0674854).
Un evento che godrà, oltre che della partecipazione delle autorità cittadine, di un forte contributo multimediale, utile per illustrare interventi anche lontani. Se è vero che su Torino e sull’Italia, Specchio dei tempi spende il 90% delle sue risorse, è altrettanto vero che non è insensibile alle richieste di aiuto che arrivano da Paesi lontani. Per aiutare anche chi sceglie di impegnarsi per lo sviluppo di realtà difficili, in contesti di povertà e di pericolo, vicino alle proprie radici. Specchio è così anche presente in Kurdistan, Somalia, Messico, Myanmar e Sri Lanka, con iniziative che vengono seguite ogni giorno dallo staff della fondazione.
In sala sono attesi i nostri lettori, ma anche una folta rappresentanza di persone a cui abbiamo dato una mano. Per costruire una scuola, comprare un’ambulanza, pagare una bolletta della luce. Interventi trasversali, tutti i giorni: dall’aiuto di pochi euro a un senza tetto alla risonanza magnetica di Candiolo, dalle marmellate per la colazione dei poveri alla scuola in Messico sotto un vulcano. Cercheremo di raccontarvele, queste storie. Con l’aiuto dei video, ma soprattutto con le parole di chi questi interventi ha vissuto. Sì, perché in questo slancio Specchio dei tempi ha trovato grandi amici e preziosi partner. Dai sindaci dei comuni terremoti ai dirigenti scolastici che ospitano nelle loro scuole le nostre iniziative, dai volontari che lavorano al Moi a quelli che ci stanno dando una mano in Siria e in Sri Lanka. Insomma, tante persone per bene che pospongono spesso il proprio lavoro ed i propri affetti all’impegno nella solidarietà. Gente tosta. Come noi e come voi. Noi che siamo in prima linea e voi che ci date fiducia ogni giorno, con i vostri contributi economici ma anche con il vostro interesse, la vostra condivisione, il vostro sostegno ad ogni nostro passo.
Siamo anche sui bus e sui tram di GTT. Per ricordarvi che non ci fermiamo mai e siamo sempre in prima linea. Per ricordavi che donare a Specchio dei tempi è ancora più facile.
Specchio dei tempi da 63 anni continua a dar voce ai cittadini per fatti di costume, di politica, di morale, di cronaca. I lettori assicurano, ad ogni occasione, conforto a chi soffre e attenzione alla qualità della vita. L’azione di Specchio dei tempi è caratterizzata da rigore, credibilità e rapidità d’intervento con costi di struttura e di raccolta minimi.
Fondatori “morali” di Specchio dei tempi sono i lettori ed è dovere della fondazione, una volta l’anno, presentarci pubblicamente per rendere conto delle attività e dei progetti.
Quest’anno mercoledì 23 maggio 2018, al Teatro Piccolo Regio in Piazza Castello 215, alle ore 17.30. Sarà l’occasione per dar voce ai protagonisti delle “Mille Storie di Specchio dei tempi, cuore de La Stampa e orgoglio di Torino”.
Un evento che godrà di un forte contributo multimediale, utile per illustrare interventi anche lontani. Se è vero che su Torino e sull’Italia, Specchio dei tempi spende il 90% delle sue risorse, è altrettanto vero che non è insensibile alle richieste di aiuto che arrivano da paesi lontani. Specchio è così anche presente in Kurdistan, Somalia, Messico, Myanmar e Sri Lanka, con iniziative che vengono seguite ogni giorno dallo staff della Fondazione.
Cascine aperte 2018 “Il Territorio incontra i Suoi Sapori”sabato 26 e domenica 27 maggio
Una cornice d’eccezione per un weekend al sapore dello street food del paniere delle eccellenze firmate Cascine DUC, Carmagnola e Cherasco. Ma anche arte con la mostra fotografica di Giorgio Sandrone 2HP, teatro con Ascoltando una fiaba…anzi quattro a cura della compagnia “I Viandanti” della Cojtà Grugliascheisa, giochi per i più piccoli con i gonfiabili e il truccabimbi di JollyAnimazioni e gli animali con i falchi e i pony de La terra dei Cavalli. L’intera manifestazione è a favore della Fondazione Specchio dei Tempi, Associazione NIDA Onlus, Missione Gambo in Etiopia e Ass. Oltre i Confini Onlus per la Grugliaschese Laura Pierino.
Per info e prenotazioni tel. 011 40 88 200 Mail: eventi@genziamcp.it – info@cascineaperte.it
Qui sotto, invece, un video su un progetto di Specchio che ben rappresenta il tema dell’evento e dell’incontro tra il territorio e i suoi sapori: la storia dei ragazzi fornai vincitori del Sussidio Griot di Pinerolo.
Per l’aiuto che portiamo, ogni Natale, a 2000 anziani poveri e soli con le Tredicesime dell’Amicizia
Quarantadue edizioni, 69.495 aiuti consegnati, una raccolta pari a circa 25 milioni di euro (attualizzata ad oggi). Sta in queste cifre il miracolo delle Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi.
Nata nel 1976 da una richiesta della leggendaria suor Pierina (ancora attiva oggi nei quartieri più degradati di Torino) da allora è stato un appuntamento che Specchio dei tempi ha riproposto ogni anno. Sottoscrizione che ha maggior valore e maggior peso soprattutto negli anni difficili, come questi. Anni in cui la crisi colpisce i più deboli, innanzitutto gli anziani. Persone che si trovano, spesso, con una pensione davvero minima, sempre più inadeguata di fronte alle maggiori spese. In più gli anziani sono “senza voce”: non riescono né a protestare, né a lamentarsi. Spesso dissimulano grandi povertà con tratti di orgoglio. Ecco così evidente, anche quest’anno, la necessità e l’attualità delle Tredicesime dell’Amicizia, pur in un contesto di crisi che vede aumentare le richieste di aiuto e diminuire le possibilità dei donatori.
Le richieste arrivano ogni autunno sulle scrivanie di Specchio. Richieste a volte espresse con frasi disperate, altre volte con la ritrosia di chi non avrebbe mai voluto chiedere, ma che ora non ce la fa più. Sull’altro piatto della bilancia ecco l’affetto della città e dei lettori de “La Stampa” per quanti hanno già superato i 65 anni e che, oltre al peso dell’età, devono sopportare quello della solitudine, dell’indigenza, delle malattie.
Il primo assegno fu, nel 1976, di 30.000 lire, versato a trenta anziani. Una cifra che oggi pare piccolissima ma che allora consentiva di acquistare il carbone per tutto l’inverno. L’assegno fu portato a 50.000 lire, poi 100 e crebbe fino alle 700 mila lire del ’98. Con l’avvento dell’euro la cifra divenne 360 euro, sino al 2003 quando fu elevata a 400 euro.
Oggi il contributo è salito a500 euro. E, con il passare del tempo, il numero degli anziani beneficiati ogni anno ha raggiunto quota 2000. Negli ultimi anni le donazioni dei torinesi hanno poi consentito di elevare a 2200 gli aiuti. In una gara di solidarietà commuovente, che pare senza fine.
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Non dimenticate il nostro numero magico: 97507260012. E’ quello del nostro codice fiscale che va trascritto sulla dichiarazione dei redditi per aiutarci a fare del bene.
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Strangers in the night per dire grazie. Grazie agli amici di Specchio dei tempi negli Stati Uniti che con oltre 150 mila euro di donazioni ci hanno permesso di ricostruire la scuola di Arquata del Tronto, di trasformarla in una struttura modello e in un simbolo di speranza. Grazie in particolare all’Associazione Culturale Italiana Di New York. Grazie perché se oggi questi bimbi, nel video di Daniele Solavagione, suonano e sorridono così, è merito della vostra generosità!
Per sostenere anche il progetto della futura palestra:
Articolo di Lucia Caretti pubblicato su La Stampa del 14/05/2018
Un lungo applauso commosso. Quando sale sul palco la famiglia Sannino, piazza Castello si ferma: è il momento di ricordare Alfonso, stroncato da un malore durante la Stratorino di un anno fa. “Sono sicura che ci stia guardando contento – dice la figlia Nastinca – avrebbe voluto questo”. Avrebbe voluto rivedere i suoi figli e la nipotina Jennifer, 7 anni, partecipare insieme alla gara che lui amava tanto. “L’aveva fatta un sacco di volte, siamo tornati per onorarlo”. E trasformare il dolore in speranza con un premio: un defibrillatore donato da Specchio dei tempi all’istituto Sella AALTO. Il 286° del progetto con cui la fondazione de “La Stampa” veglia sulla città. Scuole, campi sportivi, piscine, fermate della metropolitana, volanti della Polizia e gazzelle dei Carabinieri: adesso in memoria di Sannino sarà cardioprotetta anche la scuola superiore di via Braccini.
Alfonso era un ferroviere in pensione. “Sempre sorridente e con la battuta pronta”. Stava correndo al Valentino con moglie e figli, tutti al completo per la prima volta. Ieri mamma Assunta, Nastinca e il fratello Valerio sono tornati proprio lì dov’è successo. Poi al traguardo hanno voluto ringraziare “tutti quelli che ci sono stati vicino”. Nei prossimi giorni visiteranno la scuola vincitrice insieme a “Piemonte Cuore”, la onlus che da anni tiene centinaia di corsi negli istituti torinesi finanziati con il contributo di Specchio e la generosità dei lettori de “La Stampa”. “Questo defibrillatore è uno strumento di cultura, un libro aperto che ci ricorda che ognuno di noi può fare la differenza” ha spiegato durante la premiazione il presidente Marcello Segre. Quindi Nastinca ha dato appuntamento al prossimo anno: “Ci sarà il premio e noi saremo uno in più”. Mostra il pancione, il segno che la vita va avanti.
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Cinquanta centesimi per ogni iscrizione alla Stratorino saranno devoluti a Specchio dei tempi per due progetti: aiuteremo i piccoli scampati all’Isis e le madri sole di Torino.