Di Angelo Conti Pubblicato su La Stampa il 6 dicembre 2019
Un’ambulanza di rianimazione per ricordare Clemente Ferrero Ventimiglia. E’ stata consegnata ieri alla Croce Verde, con una cerimonia svoltasi nella sede della Stampa, presenti i rappresentanti delle famiglie Ferrero Ventimiglia, Nasi, Camerana, Collobiano ed il presidente di Fca John Elkann. Il mezzo, che è dotato di tutte le più avanzate tecnologie, è stato acquistato dalle famiglie con il supporto della Fondazione Specchio dei tempi. E’ da oggi operativo sul territorio cittadino per interventi di emergenza. Alessandro Nasi, a nome dei famigliari, ha rivolto un pensiero ai volontari e alle volontarie della Croce Verde di Torino che operano tutti i giorni per tentare di salvare vite umane: «Nel vederli in azione, in un momento così drammatico come quello del malore che aveva colpito Clemente, ho potuto apprezzare la loro professionalità, ma soprattutto la loro enorme umanità». Il presidente di Croce Verde Torino, Mario Paolo Moiso, ha ringraziato i presenti, anche a nome dei 1300 volontari che giorno e notte, con 70 mezzi, danno sicurezza alla città. Ricordando il motto dell’associazione: «Noi ci siamo sempre, non incontriamoci mai».
Oggi, domani e dopodomani ci trovate all’Ikea di Collegno: vi aspettiamo all’uscita dello store, subito dopo le casse, per raccontarvi i nostri progetti e raccogliere donazioni. Accanto al nostro banchetto troverete una cesta dove potrete lasciare i peluche ed i giocattoli acquistati all’Ikea che destineremo ai bambini torinesi del progetto “Madri e figli” ed ai piccoli terremotati della scuola “Specchio dei tempi” di Arquata del Tronto. Il 16 dicembre li consegneremo personalmente ai piccoli arquatani.
La squadra di TorinoXXL! è tornata e non intende lasciarvi tranquilli nemmeno questo Natale. La novità è che stavolta non dovrete conquistare la nostra amata Torino con la vostra astuzia finanziaria e il provvidenziale aiuto dei dadi: con Patèle, il nuovo gioco targato TorinoFactory, stavolta si menano le mani, anche se solo sul tabellone. Scegliete la vostra banda, quella che più vi assomiglia e più vi diverte, prendete le carte e iniziate a dar battaglia agli altri per impossessarvi della città quartiere dopo quartiere, scontro dopo scontro, fino all’ultimo uomo. E preparatevi per la grande battaglia finale che ha come obiettivo la conquista del centro! Ma attenti, perché il cammino sarà pieno di intoppi…
“Patèle” è un termine piemontese usato per indicare botte e percosse, ma sempre con una punta di levità, di ironia, di allegoria. Ecco perché non è mai un termine realmente violento, piuttosto molto colorito…
Patèle sarà in vendita presso lo SPECCHIO POINT di via Santa Maria 6 TUTTI I SABATI DI DICEMBRE dalle 10 alle 18. Una parte dell’incasso verrà devoluto dallo staff di Patèle alle Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi.
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Dice lo scrittore Giuseppe Culicchia…
“Avete presente Arancia Meccanica? Vi siete mai imbattuti ne I guerrieri della notte? Avete amato This is England? Vi siete mai presi il tram numero 4 da un capolinea all’altro, da Falchera a Mirafiori e ritorno?…. ricordate di quando, complice il successo del primo album dei Police, tra i ragazzi delle periferie torinesi si diffuse la moda dei capelli tinti di biondo e con tanto di permanente?… Avete mai notato dalle parti di Palazzo Paravia un assembramento di ragazzi piuttosto distinti raccolti intorno a un grumo cromato e super-accessoriato di Vespa e Lambretta? Di sicuro, non siete così longevi da aver visto Salgari e altri scapigliati darsi appuntamento al numero 10 di via Bligny… Ebbene: quello che ora vi trovate tra le mani è un gioco che a partire da queste e altre suggestioni riesce a tenere assieme le tante sottoculture giovanili che nel corso del tempo si sono stratificate nell’immaginario dei torinesi”.
Mentre sale la cifra raccolta nella tradizionale sottoscrizione di Specchio dei tempi, in parallelo procede la distribuzione delle Tredicesime dell’Amicizia agli anziani più poveri e più soli. Alla cassa della fondazione risultano arrivati, ad oggi, circa 635 mila euro ed il ritmo delle donazioni è fra 10 e 15 mila euro giornalieri. Trend che fa sperare che posa essere centrato, anche quest’anno, l’obiettivo finale che è quello di raccogliere 1 milione di euro prima di Natale, così da concretare 2000 aiuti ad altrettanti anziani. Se questa cifra dovesse essere superata, la somma in eccesso verrà destinata ad aiutare le famiglie in difficoltà che si rivolgono, ogni giorno, allo Specchio Point di via Santa Maria.
Sabato scorso proprio allo Specchio point è stata effettuata la prima distribuzione su Torino, con un centinaio di anziani beneficiati, mentre continua l’attività dei giornalisti di Specchio dei tempi che stanno consegnando gli aiuti direttamente al domicilio dei beneficiati, in questo caso in contanti. Spesso si tratta di persone con ridotta mobilità o con handicap, che avrebbero difficoltà a raggiungere uno sportello bancario per trasformare in denaro liquido il voucher che viene loro consegnato. Nei prossimi giorni verranno effettuate altre consegne: ad esempio presso la sede di Anteas e poi in alcune parrocchie e poi ancora a Pinerolo (giovedì) dove saranno una quarantine gli anziani che accoglieremo nel nostro Specchio Point Pinerolo, sotto i portici, proprio dietro il Duomo. Lunedì 9, allo Specchio Point, sarà invece la volta di un primo gruppo di enti (fra cui spiccano la San Vincenzo ed i Servizi Anziani delle Circoscrizioni) a cui consegneremo alcune centinaia di aiuti da recapitare ai loro assistiti. Nei giorni successivi sarà la volta di Cuneo ed Asti perchè, come promesso, quest’anno abbiamo allargato la distribuzione a tutto il Piemonte.
Per fare tutto questo abbiamo bisogno di aiuto. E tutti possono darci una mano.
Ecco come: – versamento a Specchio dei tempi a favore delle Tredicesime dell’Amicizia in via Santa Maria 6H a Torino presso lo Specchio Point, tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 (anche con bancomat e carta di credito). Lo Specchio Point resterà aperto anche i prossimi sabati e domeniche di dicembre con orario 10-18;
– bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione – La Stampa Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, CODICE IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo;
– conto corrente postale numero 1035683943, intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi;
– agli sportelli presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa in via Lugaro 21 a Torino (anche con carta di credito o bancomat) n via Lugaro 15 dal lunedì al venerdì ore 9.30-13.00 ; 14.00-17.00 (sabato e domenica chiuso);
– in orario di ufficio è possibile versare anche negli uffici di Reale Mutua, Agenzia Principale Torino Castello, Piazza Castello 111/113. Anche con bancomat e carta di credito;
– con carta di credito oppure Paypal per donazioni online sul sito www.specchiodeitempi.org dove è possibile trovare notizie su tutti i nostri progetti con aggiornamenti quotidiani
A favore delle Tredicesime andranno anche gli utili del Concerto di Natale di Specchio dei tempi, in programma il 12 dicembre all’Auditorium del Lingotto, con sul palco Ezio Bosso e la Europa Philarmonic Orchestra (biglietti su ticketone).
Luca Cordero, professore di Pediatria all’Università di Torino e presidente del Comitato scientifico di Medacross (nella foto), è da oggi operativo a Kawthaung, negli ambulatori sostenuti da Specchiodei tempi, che è main sponsor dell’operazione che vede impegnati in Myanmar (a rotazione) diversi specialisti torinesi, accanto ai sanitari locali.
Luca organizzerà il lavoro delle nostre nuove dottoresse Thin Thin e Hsu Nandar e del nostro staff medico. I nostri medici e le nostre infermiere curano i pazienti nella Basic Health Clinic di Kawthaung e fanno molti chilometri nella Mobile Clinic per raggiungere i pazienti dei villaggi rurali. Ma non vogliamo fermarci qui, non è abbastanza. Ci sono ancora moltissimi pazienti che non hanno accesso alle cure di base, alcuni di essi sono isolati dal mare. Per questo vogliamo ampliare il progetto di Clinica Mobile anche su Barca.
Il 12 dicembre Ezio Bosso dirigerà al Lingotto di Torino la Europe Philarmonic Orchestra in un concerto per Specchio dei Tempi, il cui ricavato sarà destinato alle «Tredicesime dell’amicizia» per gli anziani poveri e soli.
Di Alessandra Comazzi Pubblicato su La Stampa il 29 novembre 2019
Maestro Bosso, che cosa significa per lei beneficenza? «La beneficenza va fatta in anonimato. Credo che gli eventi pubblici possano creare attenzione su temi sensibili e dare così visibilità a cause importanti, che altrimenti resterebbero invisibili».
Ha già pensato al programma? «Mi è stato chiesto, purtroppo per me che non amo eseguire me stesso, di presentare anche qualche composizione mia, e quindi credo che faremo la mia seconda sinfonia “Under the trees’ voice”, il percorso di un abete che si sacrifica per divenire strumento. Quindi seguirà la meravigliosa Serenata per archi op. 48 di Ciaikovskji, il compositore che più ha amato il Natale, dove trovava conforto dai suoi demoni. Non mi dispiacerebbe però dirigere anche il Concerto Grosso n. 8 op. 6 di Corelli: il travaglio come simbolo del Natale».
Il 9 giugno 2019 un evento ha scosso la tv: la Quinta e la Settima di Beethoven in prima serata, su Rai3, con lei che dirigeva l’Europa Filarmonica, con ottimi ascolti. Quando torna dunque in tv? Sempre alla Rai? «Spero presto e sempre con la Rai: ma l’importante è averlo fatto. Dimostrando che tante persone desiderano ascoltare quella musica e parteciparvi, senza sentirsi inadeguate. Che la televisione può essere fatta con sinfonie intere senza compromessi in musica: non c’è solo una tv di grida e lustrini».
Ma quanto è faticoso per lei fare televisione? Più che dirigere? «Mille volte più faticoso, non è il mio habitat. La tv mi ha sempre fatto paura, cerco sempre di farne il meno possibile. Credo che la cosa più importante sia che il 9 giugno scorso, con noi su Rai3 e La Scala su Rai5 in contemporanea, la tv italiana è stata per una sera la più bella del mondo, una televisione di cui essere fieri».
La musica serve davvero a vivere meglio? «Sotto ogni aspetto possibile della nostra esistenza, da quello biologico a quello psicologico».
Suonare si dice come giocare, in tante lingue del mondo: che ne pensa? «Sottolineo che una variante è “toccare”, come si dice in spagnolo, dove si ricorda che nella musica “bisogna metterci le mani”. Il gioco è parte fondamentale per il processo di crescita di tutti. Ma qui si parla del gioco più serio che esista, quello dei bambini che diventano il gioco stesso. Ecco, un musicista gioca a quel tipo di gioco e non a quello degli adulti: diventa il gioco stesso. Uno dei risultati è quello di rendersi conto che si cresce sempre. Che non basta mai. Un musicista vero non finisce mai né di studiare né di “giocare”».
Che cos’è per lei la condivisione musicale? «È accompagnarci l’un l’altro, partecipando con le diverse competenze, ed essere parte del tutto: stare sotto lo stesso tetto protettivo o lo stesso fuoco illuminante che chiamiamo musica. Anche il pubblico è parte integrante dell’evento musicale, coi suoi respiri, col suo silenzio, con la scelta di dimenticare il cellulare».
Come nasce la Europa Filarmonica? «Col pensiero di unire vecchi e nuovi amici creando una vera e propria comunità. Con l’obiettivo della ricerca continua dentro la partitura che si va ad affrontare. L’ideale del crescere insieme. Dandoci regole nuove eppure naturali al di fuori di schemi obsoleti. Lavorare, studiare insieme felicemente e senza risparmio. Tutto questo è nato prima con la Stradivari e poi con il concerto del 26 gennaio scorso “Grazie Claudio”, organizzato da Alessandra Abbado e Mozart14. Lì è come se si fosse illuminato il cammino. Come se ci fosse ancora lui a dirmi e dirci cosa provare a fare».
Quali rapporti ha con Claudio Abbado e la sua memoria? «Mi manca, ci manca. Il pensiero va sempre a lui, ad ogni concerto. Continuo a studiare il suo approccio e approfondire i suoi segni. Stima e affetto. Seguire con Alessandra i progetti di Mozart14 e lottare insieme seguendo e sperando di migliorare i suoi insegnamenti preziosi sul valore e l’accesso alla musica».
Lei ha sempre pensato di fare della musica una professione? «Sì, fin da bambino. Credo che mi abbia scelto lei perché ne avevo bisogno più degli altri: ne sono sicuro, non è tanto per dire».
Chi la segue in teatro, chi l’ha vista in tv, conosce bene la sua grande capacità di coinvolgimento: comunicare, in questo caso la musica, è importante tanto quanto eseguirla? Di più, di meno? «Se si decide di comunicare, bisogna alzare ulteriormente l’asta dell’impegno di esecuzione. Perché prima di tutto viene la qualità musicale. Non esiste compromesso. Non posso scendere di livello per avvicinare un pubblico più ampio, anzi è esattamente il contrario. Perciò chi deve comunicare deve proprio stare ancora più attento alla qualità dell’esecuzione. Altrimenti si ottiene l’effetto opposto e le persone si allontanano».
Un sogno nel cassetto? «Trovare una casa e i fondi necessari per dare casa alla Europe Philarmonic: ora viviamo come una comunità nomade, andiamo dove ci chiamano, ma è molto faticoso. Sogno un teatro o un auditorio dove lavorare costantemente sul nostro suono, sui progetti e sui nostri ideali. Un teatro con le porte sempre aperte dove le persone possano venire a trovarci senza appuntamento. Dove fare concerti in tournée diventi un di più e non l’unico modo per sopravvivere. Insomma il sogno è uno spazio dove vivere davvero insieme: con o senza telecamere».
Ikea non dimentica mai la solidarietà e l’impegno sociale. Così, questo Natale, sarà vicina a Specchio dei tempi per sostenere il progetto “Madri e figli in difficoltà“. Nel maxistore di Collegno già da qualche giorno è possibile acquistare peluche della collezione Sagoskatt, disegnata dai bambini per i bambini, il cui ricavato verrà devoluto a Specchio dei tempi.
Questi peluche e altri giocattoli possono essere lasciati in una cesta all’uscita del negozio, per essere distribuiti ai 180 bimbi del progetto.
Nei giorni 6, 7, 8 dicembre e poi 20, 21, 22 dicembre subito dopo le casse sarà presente anche un’area Specchio dei tempi dove sarà possibile farsi confezionare un pacco regalo e lasciare un’offerta. L’iniziativa fa parte del progetto “Play campaign” con cui Ikea sostiene il diritto al gioco di tutti i bambini. Grazie a Ikea.
Di Beppe Minello Pubblicato su La Stampa il 29 novembre 2019
La signora Eleonora ha 71 anni. La gran parte della sua pensione minima se la mangia l’affitto. Per sopravvivere, raccoglie gli scarti del mercato di Porta Palazzo e s’ingegna ad arricchire, si fa per dire, il menù quotidiano con i pacchi alimentari che di quando in quando le arrivano. Eleonora è quasi sorda e il suo apparecchio acustico funziona poco e male. Sentendo con difficoltà,«Smettila di urlare, mi dicono tutti. E allora io sto zitta, non parlo con nessuno” dice con un velo di tristezza. Ma è l’unico momento di tristezza di questa donna ancora piena di energia che al cronista di Specchio dei tempi, arrivato a consegnarle la Tredicesima dell’Amicizia, dice: «Grazie, apprezzo tanto questo gesto. Ma so di essere fortunata. In qualche modo riesco a cavarmela. Ma conosco tanti giovani che si ritrovano con me a Porta Palazzo per raccogliere gli scarti di fine giornata: datela a loro…».
La signora Eleonora, rimasta vedova ad appena 34 anni, è riuscita a tirare avanti e a crescere due figli facendo, raccomandata dalle suore, la cameriera in molte case blasonate di Torino. Sempre in nero e fino a quando le è arrivata la pensione di reversibilità del marito. Eleonora non ha molti motivi di essere allegra. Eppure, sentirla raccontare i suoi silenziosi viaggi in tram è uno spasso, per i tanti aneddoti che urla all’interlocutore e la profonda conoscenza che ha sviluppato sul variegato popolo che utilizza i mezzi pubblici che neanche Gtt. Eleonora sorride quando racconta che le basta dire «Ci sono i controllori» per trovare posto a sedere: «Sapesse quanti scappano…». E’ un miniera di curiosità: ha imparato a riconoscere i borseggiatori e, se può, disturba il loro lavoro «tanto che una volta ho rischiato di essere picchiata». Ed è un’attenta osservatrice. Sorride quando racconta della mamma “con il velo” che accompagna sempre la figlia, pure lei velata ma che, una volta sola, «si toglie veli e sottanoni e rimane in pantaloni e top con i quali va incontro, felice, al suo ragazzo». Quando si chiude in casa ama guardare la tv e il suo programma preferito «è quello che racconta di quegli evasi che vengono beccati quasi sempre due o tre anni dopo l’evasione e sempre per colpa di qualche donna» ride. Leggere è la sua grande passione, le piacciono Dacia Maraini e Sveva Casati Modignani. Ma i libri costano e a Eleonora non resta che rileggere le stesse opere: «Tanto li dimentico presto» dice rassegnata.
Due anni accanto a chi è in difficoltà:
3584 famiglie accolte, 2537 aiutate, 353.328 euro erogati, 2974 bollette pagate.
Di Angelo Conti
Lo Specchio Point di via Santa Maria 6 compie due anni. Il “posto avanzato” di Specchio dei tempi nel cuore di Torino, pensato per contrastare in modo diretto, rapido ed efficace la povertà, era stato inaugurato nel novembre di due anni fa. La sua attività, completamente finanziata dalla Fondazione Specchio dei tempi e resa possibile anche dalla collaborazione con Atc, è caratterizzata da sei giorni di apertura settimanali (dal lunedì al sabato compreso) con tre sportelli aperti per accogliere le famiglie in difficoltà (che si devono prenotare). Ogni giorno ne vengono ricevute 12 per una valutazione di eventuali interventi.
Nel corso dei primi due anni di attività si sono presentate 3584 famiglie. Terminata l’istruttoria, 2537 sono state aiutate con una spesa approvata di 353.328 euro. La stragrande maggioranza degli interventi riguarda le bollette e gli affitti: lo Specchio Point ne ha pagati direttamente (il denaro non transita mai nelle mani dei beneficiati) ben 2974, numero superiore a quello delle famiglia aiutate perché spesso vengono pagate più bollette insieme, al fine di risolvere complesse situazioni debitorie. Più nel dettaglio 1161 interventi hanno riguardato affitti, 902 bollette relative a fornitura di energia elettrica, 578 forniture di gas, 173 rate di riscaldamento. In 111 casi si è intervenuti per pagare la mensa scolastica dei bambini, in situazioni in cui il pasto domestico era impossibile. Alcuni interventi hanno infine riguardato riparazioni domestiche (soprattutto idrauliche) e spese relative a farmaci a pagamento. Circa 1000 richieste sono state invece respinte in quanto non sussistevano i previsti requisiti di indigenza.
Lo Specchio Point è anche un terminale per la ricezione di donazioni (che possono essere effettuate sia in contanti che attraverso pagamenti elettronici come bancomat e carte di credito): in via Santa Maria si sono presentati 518 donatori che hanno versato, in due anni, 105.103 euro. Specchio Point è inoltre la sede pomeridiana degli sportelli di Specchio dei tempi sui temi della gestione del denaro, della genitorialità e dei problemi della casa. Qui i consulenti della fondazione ricevono persone che si trovano di fronte a problemi più specifici, che vengono affrontati insieme. La maggioranza di questi interventi sono a favore delle famiglie monogenitoriali che vengono assistite nel contesto del progetto “Madri e figli”.
Lodovico Passerin d’Entreves, presidente di Specchio dei tempi, ha sottolineato la validità dell’iniziativa: “Le oltre 3500 famiglie in difficoltà ricevute rappresentano la dimensione di un impegno continuo, attento ed anche difficile. Chi riceve queste persone si trova spesso ad affrontare la disperazione di chi è davvero all’ultima spiaggia. Nella grande maggioranza dei casi l’aiuto è rapido, così da scongiurare sfratti o rimediare a tagli della luce o dell’erogazione del gas. D’inverno il nostro intervento vuol dire spesso una casa nuovamente calda, dopo giorni passati al freddo”. Anastasia Sironi della Cooperativa Nanà, che si occupa per conto di Specchio dei tempi dell’accoglienza di chi si presenta allo sportello, ha posto l’accento sulla delicatezza di questo lavoro: “Davanti a noi scorre una città disperata, che cerca un aiuto economico e spesso anche una parola di condivisione. Lavoriamo per questo: il pagamento di una bolletta del gas o della luce spesso significa anche dare speranza a qualcuno”.
Il 19 novembre è arrivata Clarissa, la quinta nata del 2019 ad Arquata del Tronto. Segnali di speranza per un paese che vuole superare il terremoto e tornare a vivere. Anche a lei i 2000 euro di benvenuto di Specchio dei tempi e dei lettori de La Stampa.
Abbiamo superato i 1200 biglietti venduti per il concerto di Ezio Bosso del prossimo 12 dicembre (20,30) all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto. L’incasso è, sino a ore, di circa 59.000 euro. L’utile andrà a sostenere le Tredicesime dell’Amicizia, a favore degli anziani più poveri e più soli.
Nella scuola elementare di Nganzo, in Ruanda, studiano 940 bambini. Ma le aule sono poche e così capita di trovare classi con 50 allievi… Decisamente troppi. Si è cercato di rimediare con doppi turni, peraltro resi difficili dalle lunghe distanze che spesso i bambini devono coprire per raggiungere la scuola. Il direttore, che è in stretto contatto con la torinese Anna Maria Zavagni che opera laggiù, ci ha chiesto di dare una mano a costruire 5 nuove aule e poi di arredarle con banchi e semplici arredi. Specchio dei tempi ha immediatamente dato la sua disponibilità. Una parte della risorse servirà anche a dotare la scuola di una efficiente piccola biblioteca.
Specchio dei tempi opera a Nganzo da due anni. Ha già sostenuto le spese per la costruzione del campo sportivo. ha supportato la nascita di bagni per le ragazzine della scuola, ha sostenuto le spese mediche per la cura di una bambina colpita da un tumore. Ora le nuove aule e la biblioteca. E a fine gennaio saremo là, a seguire il cantiere.