Specchio vicino alle donne malate che lottano

Articolo di Angelo Conti

È il senso della comunità che prende il sopravvento. Quella forza sottile e profonda che ci porta a condividere obiettivi, traguardi e sogni. Ed è proprio la comunità che sta rispondendo all’appello di Specchio dei tempi: «Riapriamo il day hospital oncologico del Sant’anna, per essere utili alle donne malate, per condividere le loro sofferenze e le loro speranze». Questa risposta è nelle centinaia di donazioni arrivate in queste settimane. Donazioni che hanno messo in movimento i numeri, ma che sono ancora lontane dall’obiettivo: quello di raggiungere quei 1,2 milioni di euro necessari a riaprire, dopo averlo completamente ristrutturato, il vecchio day hospital dell’Ospedale Sant’Anna.

Specchio dei tempi è qui, in questa avventura di cui si fa carico dell’intero peso economico, perchè ha chiaro e forte proprio il senso di comunità. È lo stesso che ha spinto, in una storia lunga oltre 60 anni, i torinesi (ma non solo loro) a scegliere una strada, un compagno, un amico a cui affidare risorse per inseguire sogni. Ed è proprio il peso, la forza, la riconoscenza per questa fiducia che spinge noi di Specchio ad accettare sfide, anche quelle più difficili. Come quella di ridare al Sant’Anna tutto il percorso di cura dei tumori femminili, senza buchi, pause, interruzioni che vogliono oggi dire fatiche e dolori per le donne malate. Ed è per tutto questo che ci sentiamo, guardandovi negli occhi, di chiedervi ancora una volta di camminare con noi. In aiuto di tante donne che lottano, di Torino e del mondo.

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Pasqua con i malati di Alzheimer

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi è stato oggi alla Cascina Roccafranca di via Rubino dove i coristi di Vox Grisa hanno tenuto un piccolo concerto per i malati e le loro famiglie, in occasione della Pasqua.
Le famiglie sono seguite, da Asvad e dei Caffè Alzheimer, in un programma sostenuto economicamente da Specchio dei tempi.

Mercoledì alle 18 a La Stampa vi raccontiamo il Myanmar

Specchio dei tempi è attivo, da tre anni, anche in Myanmar. E’ infatti il principale sostenitore della torinese Medacross Onlus, presieduta da Daniele Regge. Con Medacross Specchio dei tempi ha sviluppato un servizio di assistenza sanitario gratuito a Kawthaung, all’estremo sud della Birmania, prima aprendo un ambulatorio medico e poi attivando un servizio di cliniche mobili. Mezzi che, attraversando un territorio spesso impervio, portano assistenza sanitaria nei piccoli villaggi di pescatori e di coltivatori dell’albero della gomma. Si tratta di comunità poverissime che non hanno la ‘possibilità di trasferire i malati nei, peraltro modestissimi, ospedali pubblici della regione.

Ne parleremo mercoledì 17, alle 18, nell’Auditorium de La Stampa, in via Lugaro 15. Sarà l’occasione per presentare filmati ed immagini di un’area del Myanmar poco conosciuta. Interverranno durante la serata per Medacross Erika Vitale, country manager, e Gabriella Buono, vicepresidente. Per Specchio dei tempi il responsabile operativo Angelo Conti.

Info: specchiotempi@lastampa.it, 011.6568376.

Sant'anna, i lavori partiranno il 3 giugno

Il cronoprogramma per la realizzazione, da parte della Fondazione Specchio dei tempi, del nuovo Day Hospital dell’Ospedale Sant’anna, che ospiterà anche le nuove sale della Chemioterapia, procede secondo le aspettative. Ed è confermato l’inizio dei lavori per il prossimo 3 giugno. La consegna dell’opera è invece prevista per il gennaio 2020. In poco più di 6 mesi ristruttureremo completamente questa area, 1050 metri quadrati, che è una delle più delicate dell’ospedale. La spesa prevista è di 1,25 milioni di euro, completamente a carico della Fondazione Specchio dei tempi.
Per essere accanto alle donne che attraversano il tunnel della malattia.
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Grazie Hero, rimarrai per sempre nel mio cuore

Condividiamo la testimonianza di Antonia Napolitano, che dando voce al suo bimbo ci racconta l’esperienza con la pet therapy nelle scuole Salgari e Berta. Sono decine i piccoli con disabilità coinvolti nel progetto, in 12 istituti torinesi. Ecco perché questa iniziativa che realizziamo insieme agli specialisti di Aslan, è così importante.

Tutto è nato lì, a scuola: l’amore e la fiducia fra un bimbo ed un cane!
Quanta ansia e preoccupazioni all’inizio. Eppure, piano piano, martedì dopo martedì, le paure ed i fantasmi apparivano sempre meno pericolosi. C’era qualcosa di diverso, c’era qualcosa di sereno. Forse, semplicemente, hai iniziato ad esserci tu: Hero! Ogni martedì ti ho conosciuto un po’ di più, proprio lì, proprio a scuola. Mi hai fatto stare bene, mi hai fatto sorridere. Mi hai reso belle le giornate in cui mi sentivo preda dell’ansia. Mi hai fatto sorridere… Ora, devo salutarti ma rimarrai sempre li nel posto che ti ho riservato, nel mio piccolo cuore di bimbo di cioccolata!
Grazie Hero.

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La Pet Therapy da oggi anche alla Pertini

Di Angelo Conti

Con il ciclo di sedute avviato stamattina all’IC Pertini salgono a 12 le scuole torinesi coinvolte nel progetto di Specchio dei tempi. Accanto ai bambini più fragili, per un supporto concreto. Con la costante presenza di pedagogisti, secondo le linee guida del Ministero della Salute, con il plauso dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte. 
Grazie a Antonia Tarantini, a Gabriela Bellino e all’Associazione Aslan. Il legame con gli animali. Insieme alla dirigente scolastica Elena Cappai. 

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Alla Berta e alla Salgari l'arrivederci dei cani Holly e Hero

Articolo ed immagini di Angelo Conti

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Ieri mattinata speciale alle scuole Salgari e Berta dove si è concluso il ciclo di pet therapy 2018-2019. Holly ed Hero hanno salutato i bambini, con momenti di commozione vera e consegna di regali agli ormai amati quattrozampe. La Salgari è stata, l’anno scorso, la scuola pilota per la pet therapy scolastica a Torino, grazie alla disponibilità della dirigente Giovanna Caputo. E, sempre nell’ambito della Direzione Didattica Salgari, quest’anno alla Tolmino abbiamo sperimentato, per la prima volta, alla presenza anche dell’assessore alla Sanità Saitta, la pet therapy rivolta ai bambini dell’infanzia. Interventi delicati, pensati per aiutare i bambini con disabilità. Un successo che si ripete per un progetto sostenuto finanziariamente da Specchio dei tempi e realizzato dall’Associazione Aslan.

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Parte oggi il servizio di consulenza a supporto della genitorialità per donne sole

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi assiste, con un apposito programma, cento famiglie monogenitoriali: madri sole, spesso molto indigenti, spesso con numerosi figli, abbandonate da compagni e mariti che di questo loro passato si disinteressano completamente. Qui la genitorialità diventa difficile e si sviluppa fra angosce e paure. A volte proprio nei confronti dell‘assistenza sociale, non sempre in grado di dare la giusta speranza. Così, da oggi, Specchio dei tempi mette a disposizione delle mamme una consulente, la dottoressa Paola Farnia, che ha vasta esperienza nella gestione delle genitorialità complicate, soprattutto in relazione a soggiorni in Case Famiglia, affidamenti ed adozioni. Dalla parte delle mamme e dei bambini, sempre.

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Specchio dei tempi interviene al Sant’Anna, tutti i modi per contribuire

Tutti possono contribuire a ridare al Sant’Anna la struttura ideale per consentire a molte centinaia di donne ogni anno di lottare contro il cancro. Specchio ha aperto una sottoscrizione per realizzare l’opera al Sant’Anna (Fondo 501). È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, Iban: IT14 P033 5901 6001 0000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943, intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 a Torino (anche con carta di credito o bancomat) dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19 (sabato e domenica 16-19). Oppure ancora presso lo «Specchio Point» di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13). Presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18).

È possibile utilizzare la carta di credito anche con donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org. Oppure utilizzare Satispay. È disponibile anche una app gratuita, raggiungibile da tutti i telefonini (basta digitare da uno store «specchio dei tempi»), attraverso la quale è possibile inviare contributi. Tutti i versamenti (esclusi quelli in contanti) sono fiscalmente deducibili.

Per informazioni :
☎️ 011 6568.376;
? www.specchiodeitempi.org, www.facebook.com/specchiodeitempi/
? specchiodeitempi@lastampa.it; specchiodeitempionlus@lastampa.it;

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Vicini alle nostre mogli, figlie, mamme e fidanzate

Incontro con le Volontarie del Gados: le tante testimonianze di chi ha battuto il cancro

Articolo di Beppe Minello

Si chiamano Fernanda, Paola, Rosella: sono le nostre mogli, figlie, mamme, fidanzate. Per loro, per le migliaia di donne che hanno affrontato, stanno affrontando e, purtroppo, affronteranno il calvario di un tumore, nascerà il nuovo reparto Day Hospital unificato di Oncologia ginecologica pelvica e mammaria al primo piano del Sant’Anna. «Immagino che sarà stato ricoverato in qualche ospedale, vero? Se lo ricorda? Un posto tendenzialmente sporco, usurato, con medici e malati che vanno e vengono. Un posto scuro, ché questi sono posti scuri. Ecco, quello che si vuole realizzare qui al Sant’Anna sarà un luogo, mi consenta la definizione, allegro, luminoso, pulito. Un luogo dove ti accolgono e ti dicono “Oggi vai qui e tra due giorni là” e tu saprai dove e non dovrai cercare, non dovrai sapere tu chi chiamare, un luogo dove l’oncologo ti visiterà senza che tu debba cercarlo. E ciò accadrà perché tutto sarà finalmente strutturato e standardizzato». Paola Montaldo, 49 anni psicologa, sa di cosa parla. L’associazione che presiede, la Gados (Gruppo assistenza operate al seno) da 35 anni si prende cura dal punto di vista psicologico e del benessere in senso più generale delle donne arrivate al Sant’Anna annichilite da una diagnosi «che, quando l’associazione nacque, era considerata una sentenza di morte. C’era bisogno di dare loro conforto, sostenerle, dimostrare che ce la si può fare, controllare la tempesta emotiva scatenata dalla diagnosi». Una rivoluzione, contro un sistema che considerava le pazienti numeri, teorizzata e concretizzata dal professor Mossetti coinvolgendo le donne già operate al seno come, diciamo, testimonial che ce la si può fare. «Le esortava – ricorda Fernanda, 70 anni, insegnante di matematica, operata nell’87 e volontaria Gados dal 2000 – dicendo loro “Dovete farvi belle, ben pettinate e truccate e andare al letto di chi è appena stato operato per dire loro che anche voi ci siete passate, che siete lì per dimostrare che si sopravvive, che state bene”».

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E in questi anni, oltre 12 mila donne hanno combattuto insieme con le volontarie del Gados diventando, molte di loro, volontarie esse stesse o continuando, anche a decenni dall’intervento, a frequentare i gruppi di auto-aiuto che settimanalmente si tengono al Sant’Anna in uno stanzone «conteso» – per dire la carenza di spazi – con gli specialisti dell’ospedale di corso Spezia, dagli oncologi ai radiologi, che lo utilizzano per consultarsi e stabilire «le cure dopo un determinato istologico o… quella che potrebbe apparire come una condanna». «È dopo questa “sentenza” che il mondo precipita – spiega Rosella, 52 anni, ex-arredatrice -. Ti operano e ti chiedi: ora dove vado? Magari decido per Candiolo. Ma chi mi visita? L’oncologo che mi ha operato o quello di Candiolo? Poi devo fare la radioterapia: che faccio? Vado alle Molinette perché c’è il reparto di radiologia? E poi magari devo fare fisioterapia, cosa che si scopre attraverso l’esperienza di altre che ci sono già passate o perché un medico te l’ha detto: e dove vai? Al Mauriziano o al Cto? E una visita dietologica la farò al Sant’Anna perché c’è la dottoressa che hai conosciuto o dove? Insomma, si gira tutta la città senza essere abbracciata da nessuno». Un «abbraccio» che le donne del Gados, e non solo loro, contano di ricevere dal nuovo Day Hospital del Sant’Anna (la cui rapida ristrutturazione è l’obiettivo di Specchio dei tempi) dove ricreare qualcosa che, per altro, «già esisteva all’ospedale Valdese prima che lo chiudessero – ricorda ancora Fernanda -. Lì facevano lo screening, la mammografia una volta all’anno. Se si scopriva qualcosa ti avvertivano: “Signora c’è qualcosa che non va”. Ti prendevano sottobraccio e ti portavano a fare l’agoaspirato: “Non si preoccupi, adesso la faccio vedere da un medico che si occuperà di lei”. E quel medico si occupava dei tempi dell’intervento, te lo spiegava, ti diceva le terapie che avresti fatto, trovava il letto in tempi brevi. Insomma, il nuovo Day Hospital non è fantascienza».

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Diamo speranza alle donne malate

Articolo di Angelo Conti

Ogni anno in Piemonte vengono diagnosticati 4300 casi di cancro alla mammella. E da quel giorno comincia una battaglia che, pur avendo sempre storie diverse, per almeno 500 donne dovrebbe passare attraverso la chemioterapia del Sant’Anna. Per complessivamente almeno 5000 infusioni di chemio ed almeno 2500 terapie orali. Tutte cure che necessitano di centri specializzati. Oggi, dopo la chiusura del suo Day Hospital, l’ospedale Sant’Anna (oltre 1500 interventi chirurgici oncologici ogni anno) si trova in affanno, costretto a dirottare su altri ospedali tutte le donne malate. Interrompendo così un percorso di cura che si dovrebbe svolgere, per evidenti ragioni, tutto all’interno del Sant’Anna. Ma che, stante l’inagibilità del Day Hospital, oggi viene deviato su percorsi ben più scomodi con difficoltà molto pesanti per donne che attraversano un delicato momento della loro vita.

Alla Fondazione Specchio dei tempi è stato così chiesto di valutare un intervento per ripristinare l’attività del Day Hospital. Sentiti i medici dell’ospedale, le associazione delle donne operate ed i vertici della Città della Salute, non è stato difficile rendersi conto che si trattava di un intervento assolutamente necessario, ma che le finanze pubbliche non potevano sostenere. È così scattata una nuova sfida, quella di tentare l’impresa. È stato esaminato un progetto di massima (architetto Barbara Gerino) che ha subìto, anche grazie alle consulenze degli architetti Fugiglando e Valdemarin, un consistente miglioramento qualitativo. Alla fine le cifre sono parse evidenti: servono 1,2 milioni di euro per ristrutturare oltre 1050 metri quadrati, oggi in condizioni decisamente critiche. Due settimane fa la firma della convezione fra il direttore generale della Città della Salute Silvio Falco ed il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entrèves. E poi subito via al lavoro per il progetto esecutivo a cui seguirà l’assegnazione dei lavori. Il cantiere sarà attivo a giugno con fine lavori intorno a Natale. Il regalo di Specchio e di Torino alle donne che lottano contro il male del secolo. Per farle vincere.

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Chorus Contest, ecco le scuole in gara il 19 maggio

Domenica 19 maggio alle 16 al Teatro Nuovo debutta il Chorus Contest, il primo concorso per i cori delle scuole primarie promosso da Specchio dei tempi. Sono state tante le richieste di partecipazione. Come da regolamento sono state ammesse le prime 8 candidature giunte sull’indirizzo mail della fomdazione.
Si tratta di tre scuole torinesi e di ben cinque di fuori Torino. Eccole:
1. Istituto Nostra Signora delle Grazie – Nizza Monferrato
2. All’i.c. “e. S. Verjus” di Oleggio (NO)
3. Istituto Comprensivo Nichelino III
4. Istituto Comprensivo 1 Asti
5. Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” – scuola primaria “Duca degli Abruzzi”, Torino
6. Direzione didattica Emilio Salgari, Torino
7. Direzione didattica “Roberto d’Azeglio” di Torino
8. Scuola primaria paritaria “Immacolata” di Novara
(primo escluso Istituto Comprensivo Gaglianico, Biella)