Una donazione da 100 mila euro apre la raccolta per il Sant'Anna

Articolo di Angelo Conti

Lanciata ieri mattina, la sottoscrizione di Specchio dei tempi a favore del nuovo Day Hospital dell’Ospedale Sant’Anna ha subito trovato la generosità dei torinesi. Numerose le donazioni, piccole e grandi, arrivate in queste primissime ore. Fra tutte spicca l’offerta di 100.000 euro versati da un importante imprenditore torinese che ha voluto mantenere l’anonimato. Oltre, si è detto, a numerose, importantissime e preziose, offerte minori. Ci separano ancora quasi 1,1 milioni di euro dall’obiettivo di raccogliere quanto occorre per il Day Hospital, ma tutti questi slanci dimostrano la generosità della città e la fiducia verso la Fondazione Specchio dei tempi. Una spinta grande per il nostro lavoro e il nostro impegno, a favore delle donne malate di tumore.

COME DONARE DONA ORA

[La Stampa] Sant'Anna, il sogno che vale un milione

Articolo di Alessandro Mondo tratto da La Stampa del 7 marzo 2019

Una sottoscrizione per il Sant’Anna. Avvio dei lavori in estate e consegna della struttura nel prossimo inverno

Un appello alla generosità di tutti, fatta di grandi e piccoli contributi accomunati dalla disponibilità a mettersi in gioco per una buona causa che sopperirà alla carenza delle risorse pubbliche.
Il fronte è quello dell’ospedale Sant’Anna di Torino e del cancro, che segna milioni di persone e contro il quale la Medicina è impegnata in una lotta senza tregua. L’iniziativa rimanda alla Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, che a Torino e non solo è sinonimo di serietà e di trasparenza, impegnata in una nuova sfida: progettare e realizzare il nuovo reparto Day Hospital unificato di Oncologia ginecologica, pelvica e mammaria. Perché? «Perché è indispensabile aprire un nuovo Day Hospital con due grandi sale di infusione e di monitoraggio sanitario per affrontare nel modo più adeguato possibile l’assistenza alle donne colpite da neoplasie femminili all’insegna dell’eccellenza medico sanitaria e dell’umanizzazione.

Nuova sfida

Concetto spiegato da Silvio Falco, direttore generale della Città della Salute, e ribadito da Umberto Ricardi, preside della Facoltà di Medicina. Al loro fianco Lodovico Passerin d’Entrèves, presidente della Fondazione: «Il nuovo progetto per il Sant’Anna rientra in una lunga storia di attenzione al territorio e alle sue esigenze, un impegno costante che ogni volta si arricchisce di nuovi obiettivi».

Presidio di riferimento

Il tutto con la consapevolezza che per le donne la battaglia contro il cancro viene combattuta prevalentemente nell’ospedale universitario su corso Spezia, polo di riferimento per le patologie oncologiche femminili anche per pazienti sovente in arrivo da altre regioni: a proposito di “mobilità attiva”, cioè di donne disposte a spostarsi per scegliere l’eccellenza. Un punto di riferimento importante, che alla pari delle altre strutture della Città della Salute – variamente datate e fonte di costi di manutenzione nell’ordine di decine di milioni l’anno – ha bisogno di interventi per stare al passo con le sfide della Medicina, con le aspettative delle pazienti e degli stessi medici. Perchè se è avviato il percorso verso il nuovo Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione previsto dalla Regione sull’area ex-Avio-Oval, evidentemente non si può derogare dalla disponibilità nel presente di presidi sanitari all’altezza.

La convenzione firmata tra l’azienda ospedaliera Città della Salute e la Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi Onlus rientra in questo obiettivo. Come si premetteva parliamo della completa ristrutturazione dell’area del Day Hospital al primo piano dell’ospedale: 1.050 metri quadrati, con una spesa prevista di oltre 1,2 milioni. Insomma: un intervento pesante.

Oltretutto, il progetto verrà concretizzato in tempi brevi: avvio dei lavori in estate e consegna della struttura nel prossimo inverno. La Città della Salute provvederà a proprie spese a dotare il nuovo Day Hospital di arredi e strumentazione nuova.

Il territorio al centro

Per centrare anche questo traguardo Specchio dei Tempi lancia una sottoscrizione tra i lettori de La Stampa e tutti coloro che sono sensibili al tema della lotta contro il cancro. Una nuova partita, difficile ma promettente. Emblematico il caso di un imprenditore torinese che si è già fatto vivo dichiarando di voler donare per questa causa 100 mila euro. Ma i progetti della Fondazione camminano anche sulle gambe di tante persone che mettono a disposizione contributi decisamente più ridotti, fiduciosi nel fatto che saranno investiti: e investiti al meglio. Ancora una volta.

Per informazioni: www.specchiodeitempi.org/santanna; specchiodeitempionlus@lastampa.it; 011.6568376

Sant'Anna

Specchio contro i tumori femminili: riapriamo il day hospital dell'ospedale Sant'Anna

SPECCHIO DEI TEMPI CONTRO I TUMORI FEMMINILI
RIAPRIAMO INSIEME IL DAY HOSPITAL DEL SANT’ANNA
Stamattina firma della convenzione e conferenza stampa.

La lotta contro il cancro segna milioni di donne. Una battaglia che, a Torino, viene combattuta prevalentemente all’Ospedale Sant’Anna, polo di riferimento per le patologie oncologiche femminili. Ma al Sant’Anna il day hospital per le cure chemioterapiche è da tempo inagibile. Situazione che costringe le donne affette da tumore (che talvolta provengono anche da regioni lontane) a svolgere la chemioterapia in altri ospedali. È quindi indispensabile riaprire il day hospital con le due grandi sale di infusione e di monitoraggio sanitario.

La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi è pronta ad accettare questa nuova sfida: ristrutturare completamente l’area del day hospital dell’ospedale di 1050 metri quadrati, con una spesa prevista di oltre 1.200.000 euro. Il progetto verrà concretizzato in tempi brevi: avvio dei lavori in estate e consegna della struttura nel prossimo inverno.

Per la realizzazione di questo importante intervento Specchio dei tempi lancia una sottoscrizione fra i lettori de La Stampa e tutti coloro che sono sensibili al tema della lotta contro il cancro. Si può donare qui, su Facebook e su Satispay e su tutti i canali offline agli sportelli de La Stampa e agli Specchio Point di Torino e Pinerolo (con bancomat, carta di credito e contanti); con bonifico; con bollettino postale; con assegno via posta.
Per informazioni: www.specchiodeitempi.org/santanna; specchiodietempionlus@lastampa.it;
Tel. 011.6568376.

DONA ORA

#diamosperanza

Nelle foto lo stato attuale dei locali del day hospital
[wds id=”74″]

Madri e figli, stamattina la consegna dei buoni alimentari

Articolo di Angelo Conti

Questa mattina, a Casa Santa Luisa, in via Nizza 24, c’è stato il primo incontro del mese di marzo riservato alle donne inserite nel progetto “madri e figli” di Specchio dei tempi, che assiste donne sole con figli. Una quarantina di partecipanti si sono confrontate con Marta Versaci ed Angelo Conti, hanno ricevuto indicazioni sul pagamento di bollette e affitti, hanno ritirato i buoni alimentari di questo mese (del valore di 100 euro ciascuno) e sono state informate sul progetto “Bambini mai in vacanza” che consentirà a molti dei loro bambini di trascorrere gratuitamente, fra giugno e luglio, una settimana al mare in Liguria, ospiti di Specchio dei tempi. L’iniziativa coinvolge attualmente oltre 100 famiglie.

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

Madonna di Campagna, l'inclusione più difficile che c'è

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi non teme i progetti difficili. Quando tocca a noi, noi ci siamo. “Il villaggio che cresce” portato avanti al Moi, ex Villaggio Olimpico, è la dimostrazione che niente è impossibile quando si mette impegno e passione. Così ci è parso giusto, un anno fa, tentare lo stesso progetto anche a Madonna di Campagna, nell’area dell’associazione sportiva che porta questo nome, in strada Bellacomba 219. Qui esistono giganteschi problemi di convivenza: fra italiani e rom, fra italiani e immigrati nordafricani, fra nordafricani e rom, fra rom di strada Aeroporto e rom di via Germagnano. Fra queste lotte, che hanno portato anche a momenti violenti, Specchio dei tempi si sta impegnando (con Acmos e Lvia) per tracciare una strada verso la legalità, la civile convivenza, la speranza. Per dare un futuro onesto a bambini e ragazzi che potrebbero trovare altro nel loro orizzonte. Così costruiamo, ogni tanto, un tempo di festa, perchè l’integrazione può passare anche dai calci ad un pallone, da un momento di teatro, da una merenda tutti insieme.

madri e figli in difficoltà

Barbara, sola e disabile, con cinque figli e un cancro da affrontare

Articolo di Beppe Minello, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Sulla porta della casa di Barbara, all’ultimo piano di un vecchio e ammuffito caseggiato Atc di via Cravero, c’è il disegno di un gattino degli Aristogatti. Sarà pure finto, ma il suo sorriso ti fa dimenticare i cinque piani fatti faticosamente a piedi e che per Barbara, 45 anni, ammalata di cancro con il 100 per cento di disabilità, sono una sofferenza e un rischio continuo. Il sorriso di quel gattino è però, anche un po’ il simbolo della famiglia di Barbara, separata e con 5 figli a carico, la più piccola di 3 anni, il più grande di 14, mentre un sesto, di 24, se n’è già andato di casa.

Un simbolo, perché la famiglia di Barbara è, a suo modo, solida. Anche perché, e giusto per fare un esempio, quando hai 10 anni come Alessia, la penultima di casa, e vorresti andare in gita con i compagni di classe e ti senti rispondere che «non si può» perché mamma non se lo può permettere – e servirebbero poi solo 30 euro! – come si può essere felici? E dire che, a scuola, Alessia è tenuta in palmo di mano perché solo con lei una compagna down, incrociata già all’asilo e mai lasciata, sta volentieri in classe.

E non è che ad Aurora, la più grande, a Michael, 14 anni, che l’anno scorso ha potuto vedere il mare grazie a un progetto di Specchio dei tempi dall’eloquente titolo: «Bambini mai in vacanza» o a Nicola, 8 anni, vada meglio. Quest’ultimo ha provato, gratuitamente, un corso di nuoto alla Colletta. «Piaceva tanto ad entrambi, ma l’iscrizione?», s’interroga Barbara che tira avanti con l’aiuto di Specchio dei tempi, dei servizi sociali, di quanto offre la solidarietà pubblica e privata.

Pure Atc ha in bella vista la sua pratica per cambiarle l’alloggio di due stanze, cucina e bagno che ha le pareti ammuffite. Barbara, con il Rei, il reddito d’inclusione di renziana memoria, riusciva a pagare le bollette: «Ora è sospeso e attendo, se mai arriverà, il reddito di cittadinanza». Una vita, insomma, nella quale ci si veste e ci si ciba con ciò che passa la carità più o meno travestita.

Guai, dunque, a immaginare qualcosa di diverso, fare un progetto, guardare un po’ più in là del giorno dopo. Barbara non si vergogna, è una donna forte, sia dentro sia, alta com’è e mai piagnucolosa, fuori. A tenerla così, nonostante disgrazie che distruggerebbero chiunque è l’amore per i figli. Come una chioccia, ha combattuto per tenere lontano dai tre più piccoli il suo ultimo compagno e loro padre. «Un tossico che, dicono, stia uscendo dalla dipendenza e che vive in un garage: non voglio che i suoi e miei figli lo vedano così. Lui s’è rivolto al giudice, ma i servizi sociali si sono complimentati con me per il mio atteggiamento» ricorda, con orgoglio, Barbara. La quale, ora attende un secondo intervento chirurgico. Il suo pensiero dominante, indovinate un po’ per chi è? «Come faranno i bambini senza di me?»

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

mamme sole

Cento mamme da aiutare insieme

Articolo di Angelo Conti, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Donne sole, con figli, spesso senza lavoro, di fronte ad una vita difficile. È una fascia sociale debole, esposta alle povertà, sostanzialmente dimenticata da un welfare troppo distratto. Così Specchio dei tempi si è avvicinato a queste madri sole, a queste famiglie prive di risorse, spesso costrette a sopravvivere in situazioni complesse che coinvolgono anche i bambini.

Nella valutazione delle migliaia di richieste di aiuto presentate allo Specchio Point, lo sportello di ascolto di via Santa Maria 6 aperto da Specchio dei tempi nel novembre 2017, è emerso con evidenza che è questo tipo di famiglie quello più in difficoltà. La carenza di strumenti pubblici di sostegno economico (assurde le periodiche sospensioni della Carta Rei) e la totale latitanza di molti padri concorrono a rendere insostenibili le condizioni di madri spesso completamente abbandonate.

Elemento che aggiunge criticità, è la obiettiva difficoltà di donne, anche giovani ma con figli, a reperire occasioni di lavoro. Specchio dei tempi ha quindi evidenziato, traendole dalle richieste di aiuto già in nostro possesso, 100 situazioni particolarmente gravi. Queste famiglie hanno goduto di un accompagnamento di 3 mesi con l’erogazione di un contributo di 350 euro al mese (complessivamente 1050 euro per ogni nucleo famigliare, fra l’agosto e l’ottobre scorso).

È poi seguita una fase di aiuti alimentari (con buoni spesa) che continua anche oggi. A queste due iniziative abbiamo aggiunto o stiamo aggiungendo in queste settimane anche momenti di consulenza sulla gestione delle bollette per utenze e affitti (spesso morose), sui temi della genitorialità (spesso piena di paure), sulle conflittualità legali (spesso verso i padri inadempienti verso i figli). Presto scatterà, per le più volenterose, anche un piano di accompagnamento al lavoro. La scelta delle famiglie è avvenuta sfruttando dati raccolti dallo Specchio Point. I criteri per l’individuazione delle famiglie sono state le condizioni economiche, il numero dei figli, la situazione abitativa, la disponibilità delle madri nel seguire un percorso comune di reinserimento.

#storiedimamme – Conosciamo alcune madri sole aiutate da Specchio

Sola, senza lavoro e con due figli: Specchio accanto alle mamme come Antonella
Maria, nata in Italia e con figlia italiana, ora rischia di essere espulsa
Barbara, sola e disabile, con cinque figli e un cancro da affrontare
 
VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

madri e figli in difficoltà

Maria, nata in Italia e con figlia italiana, ora rischia di essere espulsa

Articolo di Beppe Minello, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Maria ha 28 anni, un sorriso che la illumina e una figlia di 8, Chiara, vivace come sanno esserlo i bambini felici a prescindere. Maria però, ha perso la speranza. La speranza di avere un lavoro che non sia nel retrobottega di qualche ristorante pagata in nero, o magari 20 euro al giorno – sempre in nero, sia chiaro – per riparare iPhone . La speranza di abitare una casa che sia un po’ più grande dei 27 metri quadrati che occupa oggi per 320 euro al mese: «Il padrone ci ha compreso 50 euro per una cantina che non ho mai visto», sorride. In realtà, questa mamma ragazzina che nel disastro generale della sua vita concentra ogni fatica sulla piccola Chiara che deve andare a scuola, deve poter avere tutto – o quasi – ciò che hanno i suoi amichetti presto perderà anche la casa perché a novembre è stata sfrattata per morosità e ora attende l’arrivo degli ufficiali giudiziari.

«Dal gennaio 2018 – ricorda – non ce l’ho più fatta a stare dietro all’affitto. Ho perso l’ultimo lavoro, cacciata dal ristorante dove facevo di tutto mentre il contratto parlava solo di pulizie». Licenziata perché era finita l’ennesima storia sbagliata con un uomo che, oltre a trovarle l’impiego, aveva garantito per lei anche per la casa. Andato via l’uomo, se n’è andato il lavoro e se n’è andata la casa. La prima di Maria, nata in Italia da genitori bosniaci, quart’ultima di nove tra fratelli e sorelle. Spiegare perché, lei che è nata qui sia pur da genitori non italiani (il padre è morto poco dopo la sua nascita), oggi si trovi con il permesso di soggiorno scaduto è impresa degna di Kafka. Non avere il prezioso documento, per Maria significa non potere accedere a nessun lavoro regolare, anche il più umile. Lo sfratto poi, privandola della residenza, le impedisce di richiederlo. Senza, anche ottenere quel po’ di assistenza là dove ne avrebbe diritto diventa impresa impossibile.

Maria, per la burocrazia, è un fantasma. Di lei si sono occupati, con le difficoltà che dicevamo, i servizi sociali e, occasionalmente, la generosità di professionisti che l’hanno indirizzata a volte bene altre male. Bene quando l’hanno portata dal giudice dei minori e sono riusciti a farle ottenere un permesso di 24 mesi – scaduto a settembre – per assistere la figlia. Male, quando le hanno suggerito, sempre per ottenere un pezzo di carta su cui costruire uno straccio di vita, di chiedere all’Ufficio stranieri la documentazione della sua disoccupazione con il risultato di vedersi intimare dalla questura di presentarsi per la notifica del decreto di espulsione. «Espulsione? Ma dove? Sono nata e cresciuta qui» ride, amara, Maria. Oggi gira con il terrore che la fermi la polizia, alla quale può sperare di sfuggire solo esibendo il ricorso contro l’espulsione. Il tutto, in attesa del 12 marzo quando sempre il giudice dei minori valuterà se concederle ancora il permesso di soggiorno per accudire Chiara.

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

Grazie Hero e Gabriela, la Pet Therapy di Specchio raccontata da due docenti della Gobetti

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri questa lettera, arrivata questa settimana, che è una testimonianza ma anche un premio per l’attività della fondazione e per coloro che ci sostengono in questo nostro sforzo. Allo splendido Hero, ormai una star per decine e decine di bambini di tre scuole torinesi, una carezza speciale:

“Buona sera, a scrivere siamo due insegnanti della scuola primaria Gobetti di Torino. Oggi si è concluso il percorso di Pet Therapy per Simone, uno dei nostri bambini speciali che ha avuto l’onore di conoscere e lavorare con Antonia, Gabriela e Hero ell’Associazione ASLAN. Simone e Hero, tra giochi e coccole, con il prezioso supporto delle esperte, hanno regalato tante emozioni ai compagni e alle maestre.
Tanti sono stati i risvolti dell’attività sulla vita sociale ed emotiva di Simone… si nota in lui un aumento dell’autostima e fiducia in se stesso! La dolcezza e determinazione di Hero in sinergia con le alte competenze di Antonia e Gabriela hanno contribuito a potenziate l’attenzione di Simone e soprattutto il suo livello di autoregolazione! Simone instaurando con Hero uno speciale rapporto di rispetto e amore è divenuto – come lui stesso si definisce – un ottimo “capitano” per i suoi compagni di classe! UN GRAZIE DI CUORE a SPECCHIO DEI TEMPI PER AVERCI DATO LA POSSIBILITÁ DI VIVERE GRANDI EMOZIONI!? 

Con grande stima… le maestre Chiara Tappero e Rosa Maria Sala❤️GRAZIE HERO, GRAZIE GABRIELA”.

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

Lloyd a Torino: "Ecco cosa mi lega a questa città e al suo giornale"

«Torino è la città della magia. Torino è la città dei re. Torino è la città della Slam Poetry e del Cinema. Torino è la città in cui lavoratori e studenti si incontrano dando origine a un’energia propulsiva che rende questo cuore di Piemonte pulsante di vita. Non so quantificare quanto ci sia di torinese e piemontese nel maggiordomo Lloyd, il mio immaginario, ma so che l’idea di vivere in una grande magione, in compagnia di un maggiordomo, guardando inverni bianchi di gelo e autunni brumosi mentre intorno il mondo cambia in maniera sempre troppo drastica, arriva da qui. Da Torino. «C’è poi un’altra cosa che mi lega a Torino. Pochi sanno che le mie radici famigliari affondano nell’Alta Valle Stura, in un paese a confine con la Francia che si chiama Pietraporzio. A Pietraporzio, dove ho passato lunghe estati in compagnia dei miei nonni tra passeggiate, tè con i biscotti e interminabili partite a scacchi, non avevamo la televisione. Non avevamo la radio. Il telefono nemmeno a parlarne. Ma avevamo La Stampa, l’unico quotidiano che arrivasse nell’unica edicola del paese. La Stampa per me è stata, per anni, sinonimo di casa. Ancora oggi, nel vedere quel titolo che spunta in edicola, mi ricordo di mio nonno Giglio, un uomo riconosciuto universalmente come buono, che sfogliava quel giornale, umettandosi di tanto in tanto il dito, senza proferire parola che potesse rompere quella quiete sottile come bava di ragno. Essere domani, mercoledì, a La Stampa, a presentare il mio libro a favore di Specchio dei tempi, è per me un orgoglio grande più di quanto si creda perché penso a mio nonno. E penso che lui, oggi, sarebbe molto contento di me».

[TorinoSette] Il maggiordomo Lloyd per Specchio dei tempi

Articolo di Angelo Conti

Dialoghi fra un uomo spaesato e la sua coscienza in livrea. Certamente. Ma soprattutto perle di saggezza e di vita, dispensate da Lloyd, maggiordomo austero e a tratti ingessato, ma depositario di un patrimonio semplice eppure raro, il buonsenso.  Ne sono usciti libri di successo, un successo meritato sia dallo stile e sia anche dal modo, con la massiccia condivisione su Facebook dove Lloyd ha trovato decine di migliaia di fans.

Dopo i grandi successi editoriali di “Vita con Lloyd” e “In viaggio con lloyd”, Simone Tempia torna ora con una nuova selezione dei dialoghi surreali, agrodolci e delicatamente profondi. “Un anno con Lloyd”  (365 giorni in compagnia di un maggiordomo immaginario)  è un libro ricco di inediti che accompagna i suoi lettori giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, regalando una quotidiana pillola di saggezza, talvolta ironica ma talvolta anche profonda sino a far male: sono 365 lampi di genio e dolcezza per riconciliarsi con il mondo, o almeno per tentare di comprenderlo.

Simone Tempia, piemontese di Biella, scrive su Vogue e sul Corriere della Sera. E’ un uomo dai sentimenti profondi, legato alla sua terra, vicino agli ideali di Specchio dei tempi. E così la Fondazione de La Stampa lo ospiterà nell’Auditorium di via Lugaro 15 mercoledì 6 febbraio alle ore 18, per un “Incontro con l’autore” davvero singolare. Simone ci racconterà di lui, dei suoi libri e del maggiordomo. Risponderà alle domande dei suoi lettori. E lascerà anche un tangibile aiuto a Specchio dei tempi, visto che parte del ricavato delle vendite dei libri (gestite da Binaria del Gruppo Adele) verranno destinati alla iniziativa “Madri e figli”, che aiuta 100 famiglie monogenitoriali in gravi difficoltà economiche.

Tempia ci ha anche raccontato di uno speciale legame: “Torino è la città della magia. Torino è la città dei re. Torino è la città della Slam Poetry e del Cinema. Torino è la città in cui lavoratori e studenti si incontrano dando origine a un’energia propulsiva che rende questo cuore di Piemonte pulsante di vita. Non so quantificare quanto ci sia di torinese e piemontese nel mio maggiordomo immaginario, ma so che l’idea di vivere in una grande magione, in compagnia di un maggiordomo, guardando inverni bianchi di gelo e autunni brumosi mentre intorno il mondo cambia in maniera sempre troppo drastica, arriva da qui. Da Torino.  C’è poi un’altra cosa che mi lega a Torino e a questa presentazione. La storia è un po’ lunga, ma non troppo. Pochi sanno che le mie radici famigliari affondano nell’alta Valle Stura, in un paese a confine con la Francia che si chiama Pietraporzio. A Pietraporzio, dove ho passato lunghe estati in compagnia dei miei nonni tra passeggiate, tè con i biscotti  e interminabili partite a scacchi, non avevamo la televisione. Non avevamo la radio. Il telefono nemmeno a parlarne. Ma avevamo La Stampa, l’unico quotidiano che arrivasse nell’unica edicola del paese. La Stampa per me è stata, per anni, sinonimo di casa. Ancora oggi, nel vedere quel titolo che spunta in edicola, mi ricordo di mio nonno Giglio, un uomo riconosciuto universalmente come buono, che sfogliava quel giornale, umettandosi di tanto in tanto il dito, senza proferire parola che potesse rompere quella quiete sottile come bava di ragno. Essere a La Stampa è per me un orgoglio grande più di quanto si creda perché penso a mio nonno. E penso che lui, oggi, sarebbe molto contento di  me”.

Premiati i vincitori del Concorso Eureka al Museo del Risparmio

Articolo di Angelo Conti

Premiazione ieri pomeriggio (28/01/19) al Museo del Risparmio dei vincitori dei contest Eureka, ideato da Banca Intesasanpaolo, Specchio dei tempi e Innovation Center. Premiate app che aiutano i disabili nella spendita del denaro. Presenti il presidente di Intesasanpaolo Gian Maria Gros Pietro, il presidente di Specchio dei tempi Lodovico Passerin d’Entreves, il responsabile comunicazione dell’Innovation Center Filippo Vecchio, la presidente del Museo del Risparmio Giovanna Paladino. Vincitori Elisa Travaglini di Novara e Vincenzo Vitiello di Salerno.

Foto di Daniele Solavaggione
[wds id=”69″]