Da quest’anno è possibile richiedere direttamente online, attraverso un modulo di iscrizione, di partecipare all’iniziativa “Forza mamme!”. Le madri sole, residenti nel torinese, che desiderano candidarsi al progetto potranno farlo compilando la domanda di adesione.
Da quattro anni il progetto di Specchio dei tempi “Forza Mamme” sostiene le madri sole e i loro bambini. Un’iniziativa che vuole aiutare le famiglie monogenitoriali in difficoltà di Torino. Situazioni difficili, caratterizzate spesso da un passato di violenza e di esclusione.
Verranno selezionate 100 mamme per volta. Durante l’anno di assistenza, oltre agli aiuti alimentari e assistenza per i figli, riceveranno anche una formazione specifica per l’avviamento o il ritorno al lavoro.
Le madri che aderiscono al progetto avranno la possibilità di partecipare ai corsi di formazione genitoriale e professionale offerti dalla fondazione, dalle lezioni di informatica a quelle sulla gestione del denaro per le spese della famiglia. Non solo, i bambini potranno partecipare alle attività organizzate dalla Fondazione, dall’aiuto per i compiti alle attività di animazione. Un modo per permettere alle madri sole di dedicare del tempo alla formazione e alla ricerca di un impiego.
TORINO. Quattro anni dopo la riapertura al pubblico la Cappella della Sindone si riappropria di un altro pezzo del suo apparato decorativo perduto durante l’incendio del 1997. Sulla sommità dell’altare del Bertola è comparsa la raggiera dorata, realizzata dai laboratori artistici del Teatro Regio di Torino e finanziata con 30 mila euro dalla Fondazione Specchio dei tempi con le offerte raccolte 25 anni fa dai lettori de La Stampa.
«Non si tratta di un restauro, perché nulla era rimasto da recuperare – spiega la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella – ma di una vera e propria ricostruzione: di fatto questo ennesimo elemento ripropone il contesto dell’altare nel suo complesso». L’antica raggiera, visibile ancora in una foto ufficiale del 1972, è andata completamente perduta. La sua ricostruzione è resa possibile dai laboratori artistici del Regio (a seguito di un accordo di collaborazione diretta tra i due enti), diretti da Claudia Boasso, in collaborazione con Marina Feroggio, l’architetto funzionario dei Musei Reali responsabile del recupero della cappella.
«Siamo partiti dal corredo fotografico – spiega Boasso – semplificando il disegno originario della raggiera». Anche se non sembra, il diametro è di poco superiore ai 3 metri e mezzo, pesa un totale di 80 chili, ha richiesto due mesi di lavoro ed è realizzata in legno di samba e castagno (l’originale era di pioppo), oltre a un’anima di ferro, una composizione di carta pesta a imitare la nuvola che corre in circolo e a una doratura in simil oro sull’intera superficie per riprendere la situazione originale».
Nelle intenzioni originali di Guarino Guarini, ma soprattutto di Antonio Bertola, la raggiera aveva inizialmente un compito fondamentale. Doveva filtrare i raggi del sole che provenivano dalla finestra alle sue spalle, in modo che venissero convogliati, ogni giorno, sulla croce dell’altare del Duomo. Un effetto scenico che in realtà è venuto meno già nell’Ottocento, quando la finestra ha perso il suo accesso diretto alla luce.
«La sua presenza è particolarmente apprezzabile prospetticamente dalla navata centrale del Duomo – precisa Pagella – ma da dentro la cappella dialoga con la raggiera del cupolino, ricostruita nel 2018 dalla Consulta».
La nuova raggiera è stata ricostruita grazie alle offerte (inizialmente 1 miliardo e 200 mila lire) raccolte dai lettori de La Stampa tramite Specchio dei Tempi nelle settimane successive all’incendio. «La nostra Fondazione è da sempre attenta ai simboli dell’identità storica e civile della nostra città – spiega il presidente Ludovico Passerin d’Entréves –; in questo caso abbiamo utilizzato fondi raccolti dalle generose offerte dei lettori, una somma che oltre alla raggiera ha reso possibile il recupero dell’intero altare, dei quattro gruppi statuari sepolcrali presenti nella cappella e, nella fase preliminare, la catalogazione dei frammenti e la realizzazione di un sistema informativo per la loro individuazione e ricollocazione».
È la notte dell’11 settembre 1997. Il cielo sopra piazza Castello si fa rosso, l’ala ovest del Palazzo Reale è in fiamme. La sindone viene portata via in spalle dentro la sua teca, la Cappella del Guarini è distrutta.
Venticinque anni dopo anche l’ultimo tassello viene restaurato. La raggiera dell’altare di Antonio Bertola prende nuovamente vita. La Cappella apre le sue porte, e può farlo anche grazie ai fondi raccolti da Specchio dei Tempi, 644 mila euro che hanno permesso di recuperare alcuni dei danni causati dall’incendio. In collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Reale, è stato possibile recuperare anche l’ex capannone di prelettura e dei monumenti sepolcrali.
L’inaugurazione è fissata per mercoledì 13 luglio alle ore 11.
“La generosità dei lettori de La Stampa sostiene non solo i numerosi progetti di solidarietà sociale in corso, ma è attenta ai simboli dell’identità storica e civile della nostra città”, ha dichiarato Lodovico Passerin d’Entrèves, Presidente della Fondazione. (E.R.)
Kappa FuturFestival e Specchio dei tempiinsiemepersostenere le vittime della guerra.
La Fondazione legata al quotidiano La Stampa allo scoppio del conflitto ha immediatamentelanciato una sottoscrizione e si è attivata con iniziative solidali a sostegno dei civili ucraini, sia nell’accoglienza in Italia sia per aiutare coloro che non vogliono allontanarsi dal paese.
In poche settimane oltre 1.600 tra persone e aziende hanno risposto all’appello, superando 1,6 milioni di euro raccolti.
Nasce così un villaggio a Cernivci, cittadina ucraina al confine con la Romania, che ogni giorno ospita e ristora 1.800 profughi, grazie a oltre 1.000 mq tra mensa, ambulatorio, cucine, posti letto, spazi gioco e rifugio antiaereo e alle 370 tonnellate tra viveri e medicinali portati ad oggi dall’inizio della guerra.
Kappa FuturFestival ha aderito alla sottoscrizione, scegliendo di destinare parte del ricavato delle 3 giornate (dal 1 al 3 luglio al Parco Dora di Torino) dedicate alla musica elettronica, in cui si alterneranno sul palco oltre 70 artisti internazionali.
COME SOSTENERE LA RACCOLTA FONDI
Tutti possono donare cliccando qui oppure su Instagram e Facebook attraverso le pagine ufficiali di Kappa FuturFestival.
O ancora tramite bonifico intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ONLUS, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.
SPECCHIO DEI TEMPI è una fondazione sostenuta dai lettori de La Stampa e da tutti coloro che credono nei suoi principi e progetti. Nasce dall’omonima rubrica pubblicata sulle pagine del quotidiano: uno spazio di dialogo, dove confrontarsi, denunciare ingiustizie ma anche chiedere e offrire aiuto.
Dal 1955 è il “cuore” solidale di Torino e de La Stampa: ricostruisce le scuole dopo i terremoti, consegna aiuti economici, ristruttura ambulatori ed ospedali, in Italia e nei paesi più poveri del mondo.
KAPPA FUTURFESTIVAL giunto alla nona edizione, è un festival dedicato alla musica e alle arti digitali al Parco Dora di Torino. Quest’anno sarà dal 1 al 3 luglio e ospiterà oltre 70 artisti per 3 giorni di musica da mezzogiorno a mezzanotte. Info su www.kappafuturfestival.it.
Quattro scuole torinesi (Poli di via Fiochetto, Pertini di via Montevideo, Anna Frank di via Vallauri e Sidoli di via Flecchia) danno vita oggi al progetto “Puliamo Torino” di Specchio dei tempi che si propone di celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente con interventi concreti sul territorio.
Oltre 200 bambini, armati di pinze per i rifiuti e di tutto l’occorrente, si sono attivati per ripulire l’area circostante le proprie scuole.
Nel prossimo anno scolastico questi interventi verranno calendarizzati in almeno dieci scuole, con il sostegno costante di Specchio dei tempi.
C’è l’intelligenza artificiale nel cuore della nuova sala radiologica robotica donata stamattina da Specchio dei tempi all’Ospedale Mauriziano. E’ la più avanzata d’Italia, nella sua categoria. Ed è proprio il ricorso all’intelligenza artificiale che consente, attraverso l’interpretazione e la comparazione di milioni di dati ed algoritmi, di scegliere come meglio muovere la camera di ripresa, ottenere immagini più definite ed anche di dosare esattamente la quantità di raggi X.
L’apparecchio YSIOX.PREE di Siemens completa così un trittico di donazioni di Specchio dei tempi dopo quella della prima sala radiologica e poi quella della Tac a 128 strati (su mandato di Giuseppe e Gabriella Ferrero). Specchio dei tempi ha complessivamente investito, in queste tre sale diagnostiche e nel sostegno durante la pandemia all’ospedale di corso Turati, circa 895.000 euro. Saranno circa 65.000 i torinesi che, ogni anno, che potranno beneficiarne usufruendo di strumentazioni estremamente sofisticate e comunque d’assoluta avanguardia tecnico-scientifica.
Maurizio Dall’Acqua, direttore generale del Mauriziano, ha voluto ricordare la forte intesa fra Specchio dei tempi e il suo ospedale: “Una sinergia che abbiamo apprezzato soprattutto nel periodo più critico della pandemia, quando gli aiuti sono stati costanti e realmente preziosi”. Gli ha fatto eco il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves: “La nostra fondazione, da 66 anni, ha a cuore la salute dei torinesi e quindi restiamo e resteremo accanto ai nostri ospedali per donare cure e speranza”.
Stefano Cirillo, il primario di radiologia, ha sottolineato la forte innovazione contenuta nelle apparecchiature donate: “La macchina ci fornisce immagini di straordinaria qualità che ci consentono referti più rapidi e precisi, e permette al paziente di assorbire molte meno radiazioni che non in passato, elemento questo molto importante quando il paziente è giovane. Sono risultati straordinari che aiutano moltissimo sia nella diagnosi e sia nell’individuazione dei percorsi di cura”.
Fondazione Specchio dei tempi lancia quest’anno un’iniziativa per sottolineare le finalità della Giornata dell’Ambiente, che si celebra in tutto il mondo domenica 5 giugno. Il giorno successivo, lunedì 6 giugno, quattro scuole torinesi (2 classi per scuola e quindi, complessivamente circa 200 alunni, prevalentemente delle quarte e delle quinte) verranno coinvolte in una azione concreta. Armati di cappellini, magliette, pinze raccogli rifiuti, secchielli e sacchetti, i bambini ripuliranno i marciapiedi ma anche i cortili e le aree comuni esterne delle scuole.
Saranno coinvolti gli istituti comprensivi Sandro Pertini, Sidoli, Anna Frank e Gabriella Poli, due a nord e due a sud della città.
Nuovi progetti per la tutela dell’Ambiente
L’evento rappresenta anche l’anticipazione di un progetto più ampio che, sempre con l’ottica della presa in carico della pulizia intorno alle proprie scuole, vedrà il prossimo anno scolastico la Fondazione Specchio dei tempi proporre queste attività a tutte le scuole primarie del Piemonte, iniziando con un primo evento già ad ottobre.
Tutti i bambini coinvolti riceveranno, oltre a strumenti utili all’attività didattica, anche documentazione per comprendere l’importanza del rispetto dell’ambiente.
Quest’anno Specchio dei tempi ha scelto di essere presente al Salone del Libro nello stand dell’Unitre. E’ la conclusione di un percorso comune che ha visto la nostra fondazione attivare una serie di iniziative che hanno coinvolto migliaia di anziani: dai corsi di informatica di base alle tante conversazioni realizzate proprio nelle tante sedi Unitre.
Il programma è destinato a svilupparsi nei prossimi mesi, con un fitto programma di incontri. Nella foto, a destra Stefano Aimone, presidente di Unitre Torino Metropoli, e a sinistra Alberto Borgatta, presidente di Unitre Collegno (il più giovane presidente italiano di una Unitre).
“Siamo riusciti a raccogliere 40mila euro di materiale sanitario”, racconta Simona Arpellino, direttrice di Farmaonlus, l’associazione nata per gestire e organizzare le attività di beneficenza e solidarietà dall’Associazione Titolari di Farmacia di Torino e provincia. Garze, cerotti, siringhe, guanti chirurgici e pannolini stanno viaggiando per raggiungere il villaggio di Cernivci, nel cuore dell’Ucraina.
Un centro di accoglienza voluto da Specchio dei tempi insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia. Costruito grazie ad oltre 6400 donazioni, è diventato la meta per chi fugge dalle città ucraine bombardate, soprattutto Kharkiv, Odessa e Mariupol. Un villaggio di 1500 metri quadri che offre cucine, mensa, dormitorio, ambulatori e un’area giochi.
Ogni giorno vengono accolti più di 1500 rifugiati. “Abbiamo anche raccolto medicinali generici, come anti tosse o anti infiammatori, perché ormai le farmacie ucraine sono vuote” spiega Simona Arpellino. Si è attivata così una rete solidale per offrire un aiuto concreto: “Vorrei ringraziare i cittadini e soprattutto le farmacie, insieme a loro siamo riusciti a raccogliere moltissimo materiale. Siamo felici di poter aiutare, ed è bello vedere una partecipazione così viva”.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
WINS – World International School of Torino organizza, sabato 7 maggio, WINS SPORT DAY. Unpomeriggio gratuito all’insegna di attività sportive, giochi, arti marziali, danza, e-Sports, magia e scambio delle intramontabili figurine dei calciatori, dedicato a bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni e alle loro famiglie, in una struttura d’eccellenza attrezzata con tutto ciò che serve per vivere lo sport a 360 gradi.
Per l’occasione la WINS, dotata di piscina, palestra, campi da basket, pallavolo e calcetto, si trasforma in un enorme playground, una sorta di parco tematico attrezzato dove i bambini, muniti di una mappa contenente tutte le attività proposte dallo Sport Day, si sposteranno da uno spazio all’altro per praticare le loro attività preferite e scoprirne di nuove.
Grazie alla collaborazione con Specchio dei tempi a WINS Sport Day parteciperanno anche alcune famiglie ucraine con i loro bambini; un modo per vivere e condividere un pomeriggio di gioia e spensieratezza tutti insieme!
Tanti gli sport da sperimentare: basket, judo, hip hop, nuoto, corpo in movimento, preparazione presciistica, tennis, calcetto, pallavolo, espressione corporea, hockey su prato, capoeira e break dance kids.
Spazio anche agli e-Sports, con tornei e competizioni a suon di videogiochi – rigorosamente a tema sportivo! – e alla magia, con il laboratorio del mago Zeno Streetmagic.
Per gli amanti delle collezioni di figurine il Wins Sport Day è anche un momento di scambio e amicizia: basterà portare le doppie delle proprie figurine dei Calciatori 2021/22 (ma anche quelle degli anni passati) per partecipare ad uno “scambione” dove l’unica regola è il divertimento, una super festa alla quale sono tutti invitati, bimbi, genitori, nonni, zii, babysitter e tutti nostalgici del celebre ritornello “Celo, celo, manca!”.
Tutte le attività si svolgeranno sotto l’attenta guida degli insegnanti di WINS e degli istruttori sportivi che accompagneranno bambini e ragazzi in un pomeriggio all’insegna di sport e divertimento!
La realizzazione dei laboratori e delle attività è possibile grazie alla collaborazione dei tanti partner che hanno creduto nel progetto e che partecipano alla giornata: Arkè asd, Centro Cultural Senzala Torino Mestre Pelè, Codè CRAI Ovest, Fondazione Wins, Monviso Sporting Club, H.C.U. Rassemblement Torino, Judo Nubret, Muyo Basket School e Novipiù Campus, Nacon, Nivà, SCS – Sci Club Sestriere, Specchio dei tempi, Studio 21 Street Dance School e Zeno Streetmagic.
La partecipazione è libera e gratuita. È necessario portare un paio di scarpe da ginnastica e, per chi lo desidera, l’occorrente per la piscina.
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
L’ultimo giorno dell’anno, ormai da un decennio, prendo il portatile e scrivo qualche riga per raccontare come sono stati i dodici mesi appena trascorsi di Specchio dei tempi. Non ho mai voluto sottolineare cifre, perché quelle le vedrò nel primo consiglio di amministrazione di gennaio e so già che, anche quest’anno, saranno tutte cifre belle, sane, positive.
Di solito, al momento di salutare l’anno che se ne andava, ho raccontato di sottoscrizioni, di passioni e di sentimenti. Quest’anno vorrei offrirvi una riflessione sul come questa fondazione, un po’ strana perché nata e coccolata in seno alla più antica rubrica di lettere di un quotidiano italiano, sia soprattutto una straordinaria comunità. Una comunità che si stringe intorno ad una città, ad un giornale, ad un modo di vivere e pensare che appartengono a gente cresciuta ai piedi di montagne forti, che l’hanno quasi protetta dalla volubilità di un mondo schizofrenico, rendendola così capace di mantenere i valori di una profonda tradizione solidale.
Un fenomeno ed un esempio che non sono sfuggiti, in questi ultimi mesi, a chi ci ha chiesto di andare a raccogliere risorse in tutta Italia per replicare, in altre città, il “fenomeno Specchio dei tempi”. È così nato Specchio d’Italia che ci sta impegnando da Trieste a Palermo, in una avventura che all’inizio ci ha fatto tremare i polsi, ma che ora stiamo affrontando con quell’entusiasmo e quella determinazione che uno staff giovane (negli anni ma soprattutto nella testa) è in grado di mettere in campo. L’obiettivo è di creare altre comunità capaci di aiutare chi soffre, chi sta ai margini, chi non ha spesso nemmeno la forza di tendere la mano.
Un bel modo di replicare Torino nel mondo, attraverso un percorso di cui siamo orgogliosi e che ci impegnerà a fondo anche nei prossimi mesi. Mantenendo sempre il cuore, la testa e i sogni, qui sotto la Mole, dove siamo nati.
E, consentitemi, per chiudere questo pistolotto e pure l’anno, di abbracciare idealmente Lodovico, Franco, Anastasia, Marta, Anna, Raffaella, Maurizio, Federico, Vanessa, Carla, Lucy e Lucia. E tutti i preziosi volontari. Insomma, NOI di Specchio dei tempi.
Missione compiuta, anche quest’anno: sono state 2181 le Tredicesime dell’Amicizia consegnate nelle scorse settimane da Specchio dei tempi ad altrettanti anziani poveri e soli. Nel dettaglio sono state 1947 a Torino e provincia, 220 nelle altre province piemontese, e 14 nella Liguria di Ponente.
La distribuzione è terminata a Natale ed ha segnato un nuovo importante primato di una sottoscrizione che, da 46 anni, ogni anno, tocca il cuore dei piemontesi. “Questa volta – ha spiegato il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves – il traguardo del milione di euro è stato raggiunto con più facilità del passato ed è stato così possibile accogliere tutte le domande (in regola con i documenti e con i parametri di povertà) ricevute. Non ci siamo dunque fermati alle previste 2000 Tredicesime, ma ne abbiamo erogate 181 in più del previsto. E questo esclusivamente grazie ai 3674 piemontesi, fra cui anche tante aziende e la Fondazione Crt, che hanno sostenuto l’iniziativa con le loro donazioni”.
Quanto sta ancora arrivando per le Tredicesime in queste giornate verrà subito destinato al progetto gemello, che è “Forza Nonni”.Una iniziativa che consente a 150 anziani piemontesi (prevalentemente over 80 e comunque in condizione di grande fragilità) di ricevere un’assistenza continuativa tutto l’anno: 2 borse della spesa gratuite ogni mese consegnate sul pianerottolo, 4 ore di una colf per sistemare la casa, la disponibilità di una psicologa, un colloquio settimanale con un volontario di Specchio dei tempi che potrà individuare emergenze o difficoltà per le quali intervenire immediatamente (le più frequenti sono la rottura degli occhiali o il malfunzionamento di stufe ed elettrodomestici) e infine la consegna della Tredicesima dell’Amicizia ogni Natale.
“Forza Nonni” è un progetto realizzato in tutto il Piemonte anche grazie ad un importante contributo della Fondazione Bersezio e, nel corso del 2022, punta ad aumentare il numero degli assistiti, sia a Torino che nel resto della regione.
Gli anziani restano un anello molto delicato del nostro tessuto sociale: tradizionalmente con poca voce di fronte alle scelte del Governo, hanno potuto usufruire in modo molto marginale del reddito di cittadinanza, e sono – in questi mesi – i più in difficoltà di fronte al caro bollette che sembra inarrestabile.
Il ruolo delle Tredicesime, inventate dai cronisti de La Stampa 46 anni fa (allora con un assegno da 30 mila lire pensato per acquistare il carbone per l’inverno), è anche quello di offrire un momento di amicizia, di condivisione, di dialogo. La maggioranza degli assegni viene infatti consegnata di persona dagli enti e dalle associazioni di volontariato che collaborano con Specchio dei tempi (in primis la San Vincenzo) o direttamente dallo staff della Fondazione.
L’appuntamento è dunque per l’autunno del 2022 quando saremo ancora qua, pronti a tendere un’altra volta la mano verso i nostri anziani, insieme a Torino ed ai torinesi che non hanno mai mancato questo commuovente appuntamento con la solidarietà.