IL VILLAGGIO CHE CRESCE: SPECCHIO AL MOI

di Angelo Conti

Per noi di Specchio dei tempi era anche una sfida. Nel Moi, il villaggio olimpico del Lingotto occupato da 1800 profughi, non riusciva ad entrare nessuno. Ma quei ragazzi, quei bambini che nelle ore del mattino si intravedevano, furtivi, in quei cortili, hanno fatto scattare una molla, un progetto, un sogno: integrare questi bambini e questi ragazzi portandoli nel mondo della scuola. Con l’obiettivo, a tutto tondo, di avere domani dei giovani protagonisti positivi del nostro Paese e della nostra società, e non degli emarginati, magari con problemi di sopravvivenza o di criminalità.

 

L’idea è venuta, ad una preside e ad un giornalista, lo scorso inverno. Poi, noi di Specchio, ci abbiamo lavorato. Coinvolgendo un po’ tutti, a cominciare dall’Ufficio Scolastico Regionale e dal Prefetto. Entusiasti.

A febbraio abbiamo scritto il progetto individuando Acmos e Lvia come partner ideali, a marzo quel progetto è stato approvato e finanziato dal CdA della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi. Ad aprile eravamo già al lavoro nel cortili del Moi. Oggi possiamo dire di essere sulla strada giusta con bambini, ragazzi e famiglie “agganciati”, con momenti di studio, di divertimento, di spettacolo e di arte. Il 26 maggio scenderanno in campo anche i docenti volontari della Pertini e della Sidoli, che cominceranno ad essere presenti al Moi . Attività propedeutica e necessaria per puntare all’ingresso, da settembre, di questi ragazzi in scuole del quartiere, ovviamente supportati e seguiti. In fiondo, questo, era un piccolo sogno. Calato sul territorio (grazie alla Circoscrizione VIII ed al suo presidente Ricca che non ci hanno mai fatto mancare il sostegno!) , fra mille incognite.

Noi ci abbiamo provato, ci stiamo provando. Perché integrazione vuol dire anche coraggio, entusiasmo, dedizione, impegno. Quello che Specchio dei tempi, Acmos, Lvia, Arte Migrante e Istituti Comprensivi Pertini e Sidoli stanno mettendo sul campo. E in fondo tutto questo è anche un piccolo esempio di come la passione possa abbattere tanti ostacoli, con nel cuore i più piccoli. Un progetto che è anche speranza per tutti noi, per il nostro futuro e per chi ha scelto l’Italia per alimentare i suoi sogni.

INAUGURATA LA CARDIOLOGIA DI SPECCHIO AL REGINA MARGHERITA

di Angelo Conti

Questa mattina, lunedì 8 maggio, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, Specchio dei Tempi ha formalmente consegnato all‘Ospedale Pediatrico Regina Margherita il nuove reparto di degenza della Cardiologia pediatrica. Il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves, ha ricordato tutti gli altri interventi di Specchio dei tempi in questa struttura nel giro degli ultimi quattro anni: sono stati investiti circa 5 milioni euro per il completo rifacimento degli Ambulatori del pian terreno (già completato) nonché la ristrutturazione dei reparti di Cardiologia/Cardiochirurgia/Cardiorianimazione e di Neurospsichiatria Infantile.

TREDICESIME DELL'AMICIZIA: L'OBIETTIVO È DISTRIBUIRE 2000 AIUTI

di Angelo Conti

Ce la faremo ad aiutarli tutti? Sono già 2350 le richieste di aiuto giunte a Specchio dei tempi: tanti gli anziani che ci hanno chiesto una mano, spiegando di essere in difficoltà e fornendoci la documentazione della loro pensione minima e della loro indigenza. Nei 36 anni di vita delle Tredicesime dell’Amicizia non avevamo mai registrato numeri simili, soprattutto a novembre. Specchio dei tempi ha già messo in moto la sua “macchina” per le necessarie verifiche e per la compilazione dei primi elenchi, ma a decidere sino a che punto potrà giungere l’aiuto agli anziani più poveri e più soli saranno ancora una volta i lettori. Al momento la raccolta ha superato di poco i 200.000 euro ed il primo target resta lontano, tanto lontano: 800.000 euro per aiutare i primi 2000 anziani. Poi, se la generosità dei lettori lo consentirà, questo numero potrà aumentare, ma al momento è difficile fare previsioni. Questa è una stagione difficile: circola meno denaro, c’è timore a spendere, nei mesi scorsi ci sono state le sottoscrizioni per la carestia in Africa e poi la mobilitazione per le alluvioni di Liguria e Toscana. Anche la generosità sente la crisi.

L’impegno sarà comunque massimo, perché lo meritano le lettere che ci giungono. Tante vergate con grafia tremolante, a raccontare di estreme povertà, di gravi malattie, di energia elettrica tagliata, di freddo tagliente anche in casa, di dilemmi fra il fare la spesa o pagare le bollette. C’è chi scrive, con disarmante serenità, che “ammalarsi è diventato un lusso ed a novant’anni è difficile stare proprio bene“. Già, perché ci sono anche tante medicine che “la mutua non passa”, perché “ci sono i ticket”, oppure semplicemente perché “i denti sono andati e non posso più mangiare quello che capita”.

E’ lo spaccato di una Torino e di un Piemonte che ansimano, con decoro ma con preoccupazione, di fronte alla povertà ed anche alla crisi. E’ il grido di dolore dei nostri anziani, quelli più poveri e disperati, assistiti da una pensione minima sempre più fragile e inadeguata.

DALLE ACCIAIERIE VALBRUNA 100.00 EURO PER LA THYSSEN

di Angelo Conti

Dagli operai e dalla proprietà delle Acciaierie Valbruna è arrivata ieri la solidarietà per le famiglie delle vittime della Thyssen: all’Unione Industriale, nel corso di una breve cerimonia alla presenza del vicesindaco Tom Dealessandri, il vicepresidente dell’Amma (l’associazione nazionale fra le imprese metallurgiche e meccaniche) Pietro Mulatero e l’amministratore delegato Gabriele Pajno Ferrara hanno consegnato al presidente della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, Roberto Bellato, un assegno da 100.000 euro.

Lo avevano portato a Torino Flavio Paganin, il responsabile della relazioni esterne delle Acciaierie Valbruna, in rappresentanza del presidente Nicola Ameduni, ed una folta rappresentanza delle Rsu degli stabilimenti di Vicenza e di Bolzano. «Questa somma è stata raccolta – ha spiegato Paganin – grazie alla generosità dei nostri operai che hanno deciso di non fare le due ore di sciopero programmate e di devolvere il corrispettivo alle famiglie delle vittime della tragedia di Torino. Con questo sistema sono stati raccolti circa 32 mila euro. A quel punto è intervenuto il presidente della Valbruna, appunto l’ingegner Nicola Ameduni, che ha aggiuto oltre 67 mila euro per portare la cifra globale a 100.000 euro».

Le consegna dell’assegno è stato anche occasione di incontro fra le Rsu della Valbruna e della ThyssenKrupp. Vincenzo Di Pasquale della Uilm, che rappresentava i lavoratori piemontesi, non ha potuto nascondere una viva emozione: «Credo che quanto è successo – ha spiegato – ci debba far riflettere molto. Dobbiamo riuscire a capire meglio le priorità: spesso anche noi rappresentanti sindacali veniamo distratti da piccoli problemi, mentre invece l’impegno deve essere determinato in direzione di quelli più grandi. La tragedia di dicembre deve lasciarci questo insegnamento».

Gli ha fatto eco Francesco Cozzi della Ugl, rappresentante dei lavoratori di Bolzano: «Questa tragedia ci ha fatto sentire fratelli. Siamo qui per attestare la nostra solidarietà ed il nostro affetto per quelle famiglie così colpite. Ma siamo qua anche per lanciare un’idea: occorre studiare un sistema per aiutare tutti i morti dei lavori, anche quelli che purtroppo vengono dimenticati». Le Acciaierie Valbruna si sono anche dette disponibili ad assumere un certo numero di operai specializzati della ThyssenKrupp da impiegare a Vicenza e a Bolzano.

La sottoscrizione della Fondazione ha così toccato quota 700.000 euro, 570.000 dei quali già messi a disposizione delle famiglie, con particolare riguardo agli orfani minorenni che hanno ricevuto ciascuno una donazione di 30.000 euro. Fra le offerte più recenti quelle dei dipendenti della Luigi Lavazza Spa (12.212 euro), Bobst Group Piacenza (2.235), dipendenti Italdesign Giugiaro (6.867), azienda Italdesign Giugiaro (2.500), dipendenti Comune di Montevarchi (735,54).)