Mercoledì 4 settembre, alle 18:30, alla Galleria del Castello in piazza San Francesco 3, a Imperia, è previsto un evento promosso dalla Fondazione Specchio dei tempi con il patrocinio del Distretto Nordovest di Fidapa Bpw (le sezioni di Imperia, Sanremo e Ventimiglia).
Si tratta di una visita guidata alla mostra personale di Ugo Nespolo dal titolo “E se fosse un vento pop?“, inaugurata il 31 agosto e che sarà ospitata nella Galleria imperiese fino al 21 settembre.
L’iniziativa benefica prevede appunto la visita guidata accompagnata da un aperitivo a buffet, al costo di 20€, il cui ricavato andrà a sostenere le Tredicesime dell’Amicizia anche in Liguria. La Galleria donerà a Specchio dei tempiun quadro che verrà poi messo all’asta.
Per informazioni e prenotazioni si può telefonare al 366 463 3245.
Federica Porro, titolare della Galleria del Castello, è entusiasta: “Ho aperto la Galleria del Castello con mio marito 4 anni fa, per farlo diventare anche un luogo di condivisioni, dove poter organizzare eventi. Oggi finalmente il nostro sogno diventa realtà. Iniziamo con una firma prestigiosa, quella di Ugo Nespolo, uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea. Una mostra per dialogare con la città, un evento inedito per Imperia. Ci saranno diversi eventi collaterali, tra cui quello di beneficienza a favore di Specchio dei tempi, organizzato da Fidapa”.
Spiega la presidente della sezione Fidapa di Imperia, Laura Amoretti: “Ringraziamo Silvia Moglia, la presidente del distretto Nordovest, che promuove l’evento. Siamo felici: rientra nel tema nazionale Cultura del rispetto ed è seguito dalla vicepresidente del distretto, Raffaella Panizzi. Abbiamo coinvolto la sezione di Sanremo, presieduta da Gabriella Imperlini, e quella di Ventimiglia, presieduta da Ingrid Biancardi. Fa inoltre piacere che questa mostra di valore dell’artista Ugo Nespolo si svolga nella Galleria d’arte di una nostra concittadina, la maestra d’arte Federica Porro”.
Di Maria Teresa Martinengo Pubblicata su La Stampa il 6 luglio 2020
L’hanno voluta nonni per i nipotini, mariti per le mogli e viceversa, per un regalo di compleanno, per Pasqua. Per dire «Andrà tutto bene» nei giorni più difficili del lockdown. L’opera creata da Ugo Nespolo per Specchio dei tempi, per sostenere la raccolta di aiuti allo scoppio dell’emergenza Coronavirus, ha portato alla Fondazione sempre al fianco dei torinesi e di infinite situazioni di difficoltà in Italia e nel mondo, oltre 42.000 euro.
La serenità che sprigiona dal disegno – un’esplosione di vita simboleggiata da sorrisi, fiori, musica, balli, con la frase di Majakovskij «Bisogna strappare la felicità ai giorni futuri» svolazzante in un cielo color arancio – ha conquistato i lettori de La Stampa con il suo messaggio incoraggiante. E li ha convinti a donare anche molto molto di più dell’offerta minima di 50 euro. La tiratura della litografia in 500 copie su cartoncino di pregio delle Cartiere Fedrigoni è andata presto esaurita. Ora è nelle case come segno di un tempo drammatico, sospeso, a cui però si è cercato di reagire.
«La frase di Majakovskij mi è venuta in mente – aveva raccontato l’artista all’inizio di aprile – quando ho cominciato a pensare a questa tavola dedicata a Specchio dei tempi: un’immagine piena di cose belle, che piacciono, che sono vive. Che nel futuro ci saranno. Anche l’arte questa volta può fare la sua piccola parte. Speriamo sia qualcosa che le persone considerino prezioso. Io dedicherò ognuna delle tavole alla persona che l’ha acquistata». E così è stato: ogni donatore ha ricevuto la grafica firmata dall’artista con la dedica richiesta. L’Artistica Savigliano, che l’ha stampata, ha poi provveduto a spedirla a casa in un’apposita confezione. Un ricordo di un tempo da dimenticare? Oggi, facendo il bilancio dell’iniziativa, Nespolo ammette: «Sono stato anche io sorpreso del successo dell’iniziativa, ma le persone hanno apprezzato la possibilità di ricordare questo tempo in un modo non drammatico. Ho ricevuto molte attestazioni di ringraziamento, l’idea è piaciuta anche come testimonianza. Sono contento che le opere degli artisti servano a qualcosa».
COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS Dal9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
▪️ Con carta di credito o prepagata qui sul nostro sito
▪️ Con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo
▪️ Con un bonifico sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi
▪️ Con Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus)
▪️ Sulla piattaforma “ Rete del dono”
Specchio dei tempi ha ricevuto in poche ore oltre 200 sottoscrizioni per l’acquisto, a fronte di una offerta di almeno 50 euro alla fondazione, dell’opera di Ugo Nespolo che rappresenta un messaggio di speranza nella lotta al coronavirus. La frase di Majakovskij che galleggia nel colore del sole («Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri») è un invito a guardare oltre le angosce di queste settimane. Nespolo ha voluto partecipare alla gara di solidarietà realizzando 500 litografie 35×50 su cartoncino di pregio delle Cartiere Fedrigoni, la cui stampa è in corso presso L’Artistica Savigliano. Ogni copia sarà firmata e dedicata da Nespolo al donatore. Intanto la sottoscrizione questa mattina ha toccato quota 8.601.584 euro ricevuti da 12.433 donatori.
In un mese di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito oltre mezzo milione di dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 60 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 146, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 16 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112. Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.
Una frase di Majakovskij che galleggia nel colore del sole – «Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri» – e poi un’esplosione di vita: musica, danze, sorrisi, fiori. Con un’opera inedita creata per Specchio dei tempi e i progetti a supporto dell’emergenza coronavirus, l’artista torinese Ugo Nespolo ha voluto partecipare alla gara di solidarietà che la Fondazione sta portando avanti dallo scoppio della pandemia. La tiratura dell’opera, 500 litografie 35×50 su cartoncino di pregio delle Cartiere Fedrigoni, è in corso presso L’Artistica Savigliano: si potrà ottenere la tavola con un’offerta minima di 50 euro. Ogni copia sarà firmata e dedicata da Nespolo al donatore, L’Artistica Savigliano si occuperà di spedirla a casa in un’apposita confezione.
Per ottenere l’opera di Ugo Nespolo al momento della donazione si può, ma non è obbligatorio, inserire la causale specifica: «Nespolo – Emergenza Coronavirus». È invece necessario inviare una mail all’indirizzo nespoloperspecchio@gmail.com specificando nome, cognome, indirizzo di spedizione dell’opera, estremi/ricevuta della donazione, numero di telefono.
L’INTERVISTA DI MARIA TERESA MARTINENGO A UGO NESPOLO
PUBBLICATA SU LA STAMPA IL 7 APRILE 2020
L’opera contiene un messaggio incoraggiante, resterà come segno di un tempo difficile, drammatico, sospeso…
«La frase di Majakovskij mi è venuta in mente quando ho cominciato a pensare a questa tavola dedicata a Specchio dei tempi: un’immagine piena di cose belle, che piacciono, che sono vive. Che nel futuro ci saranno. È un messaggio positivo. Anche l’arte questa volta può fare la sua piccola parte. Speriamo sia qualcosa che le persone considerino prezioso. Io dedicherò ognuna delle tavole alla persona che l’ha acquistata».
Un ricordo di un tempo da dimenticare?
«Credo sia giusto tenere un ricordo, un ricordo non drammatico. Io sulla scrivania ho un teschietto di ambra, un piccolo oggetto ottocentesco. Dobbiamo sempre ricordare che la vita non è solo una corsa verso la felicità, il successo. In studio ho anche incorniciato una copertina di Time Magazine con la foto delle Torri gemelle. Nessuno prima poteva pensarci, ma è accaduto, può succedere».
Davvero questa epidemia cambierà il nostro modo di essere?
«Speriamo prima di tutto che questa esperienza insegni a prendere provvedimenti perché non capiti un’altra volta. Poi, c’è chi dice moralisticamente che questo periodo ha il senso di una pausa di meditazione, che dopo non saremo gli stessi. Può essere. Certo ricorderemo la dimensione pazzesca che ha avuto».
Come vive questo tempo un artista?
«Io sono in studio, disegno, lavoro, soprattutto scrivo. Sto scrivendo un libro per Einaudi, scrivo articoli. Dal punto di vista intellettuale c’è più tempo per pensare, ragionare. L’Università di Torino dedicherà un convegno a Pavese per il settantesimo anniversario delle morte, ho disegnato il logo. Per gli artisti è un momento per ripensarsi. Essere un artista non vuol dire solo muovere la mano, ma pensare, progettare».
Ripensarsi in una dimensione nuova?
«L’arte da tempo si è tirata fuori dalla vita reale. È diventata un mestiere, si produce per vendere, per la mostra. Vale solo ciò che costa. Oggi si capisce che non può essere così, vedremo come andranno le cose dopo la pandemia. L’arte dovrebbe essere più umile. Ben venga oggi una piccola cosa che può dare gioia, come la nostra tavola di Specchio. Meglio che tenersi in salotto uno squalo putrefatto di Hirst».
Ha qualche suggerimento per queste giornate in casa?
«Tirare fuori le poesie dei diciotto anni scritte alla fidanzata che poi ha sposato un altro, il romanzo mai finito… Perché no? Ma la nostra non è vera reclusione. Tocca stare a casa e allora prendiamoci il tempo per pensare un po’ a noi stessi, facendo qualcosa che diverte, che fa piacere. A volte stiamo in casa con i nostri cari, ma non c’è tempo per incontrarsi davvero. Cogliamo l’occasione. E poi approfittiamone per sentire musica, per fare ciò che in tempi normali non potremmo fare, per coltivare l’interesse per la bellezza che troppi hanno dimenticato. È un’occasione, sperando che non ritorni mai più. E poi “Strappiamo la felicità ai giorni futuri”».