Beppe Minello
Lo spirito di gruppo lo si può creare in mille modi. Alla “Faiveley Transport Italia” di Piossasco, l’ex-Westinghouse che un tempo prosperava a Torino in via Castelfidardo, vicino alle Nuove, e dove lavorano circa 500 persone, hanno scelto la strada della solidarietà e quello che, a tutti gli effetti, potremmo definire un gioco.
La consapevolezza di poter finalmente vedere la fine del tunnel nel quale ci ha spinto il Covid-19, ha innanzitutto convinto l’azienda, che fa parte della multinazionale Wabtec Corporation, a riaccendere l’Open day, l’incontro annuale aperto alle famiglie dei dipendenti messo da parte per ovvie ragioni di sicurezza. Abbinandolo però “a qualcosa che desse la scossa, che segnasse la fine di un periodo comunque difficile segnato dallo smart working. Qualcosa che resuscitasse anche lo spirito di gruppo, la voglia di stare e fare qualcosa insieme”, spiegano a Piossasco. “Abbiamo sempre aiutato la comunità nelle quali siamo inseriti – spiega l’AD di Faiveley, Alessandro Strobbia – a maggior ragione in questo periodo storico e in particolare la nostra regione”.
La decisione di raccogliere fondi da destinare ai progetti della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ne è stata la conseguenza. Quindi, al di là della tradizionale teca per le donazioni durante i festeggiamenti dell’Open day che s’è svolto il 4 settembre, alla Faiveley hanno deciso di offrire ai dipendenti l’opportunità di impiegare un po’ del loro tempo libero a correre, camminare, pedalare, da soli o con colleghi, per macinare quanta più strada possibile, assegnando 8 mila euro se i chilometri percorsi fossero stati più di 3 mila. Nella settimana a cavallo fra agosto e settembre, oltre un centinaio di dipendenti della Faiveley, tutti registrati sull’app Runtastic, compresi un po’ dei trasfertisti impegnati in cantieri sparsi per l’Italia, hanno fatto di tutto: scalato, anche di corsa, il vicino Monte San Giorgio, pedalato avanti e indietro tra Avigliana e Susa e partecipato a tour serali nei boschi della zona.
Un impegno che ha permesso di superare i 3.000 km del “gioco” e donare 8 mila euro a Specchio dei tempi, in aggiunta ai 1.525 euro donati direttamente dai dipendenti.