Specchio dei tempi Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Nonna Mariuccia
2 Novembre 2024

Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Nonna Mariuccia

Nonna Mariuccia

Beppe Minello

Nonna Mariuccia, 84 anni, s’è fatta bella per gli amici di Specchio dei tempi e de La Stampa. Li accoglie come accoglierebbe chi le sta portando un regalo – qual è la Tredicesima dell’amicizia – non la carità.

Sulle labbra ha steso un filo di rossetto tirato fuori da chissà dove e s’è sistemata i capelli con un colpo di spazzola. Allungata sull’unica poltrona, Camilla, la piccola Jack Russel che da 14 anni condivide la sua solitudine, guarda con affetto la padrona, sbircia l’ospite ma è la tv a catturarne realmente l’attenzione.

L’alloggio è piccolo, arredato con decoro e illuminato dal sole che entra dalla finestra. Il costo dell’affitto e le spese si mangiano oltre la metà della pensione di nonna Mariuccia. Ma lei non si lamenta: “Qui sto bene“.

E dire che motivi per recriminare ne avrebbe, eccome. È cresciuta in una famiglia adottiva, perché la vera mamma l’aveva abbandonata sugli scalini all’ingresso di un orfanotrofio. Trentenne, ha perso il primo dei suoi tre figli, appena undicenne, strozzato dalla cintura dell’accappatoio mentre giocava nella sua cameretta con la sorellina. Quattro anni più tardi, il marito che la malmenava se n’è andato di casa. “Finalmente…” commenta, oggi, nonna Mariuccia che non smette il sorriso e scopre l’avambraccio dove spiccano due cicatrici: “Porterò sempre i segni di quell’uomo”.

Una vita difficile dunque, ma che non l’ha mai sconfitta. Dopo anni trascorsi a sbarcare il lunario facendo la commessa qui e là e a studiare Ragioneria la domenica, all’inizio degli Anni ’70 è riuscita a entrare in Fiat. È stata la prima e, all’epoca, unica donna a fare l’autista. “Facevo la tradotta e per un anno o due anche la collaudatrice in pista. Ho trascorso così un quarto di secolo facendo studiare i due figli rimasti e sistemandoli. Sono in pensione dal ’98”.

É forte nonna Mariuccia. Sa cogliere ogni piccola, diciamo pure scarsa opportunità che le ha dato e le dà la vita. Ora vive nello spicchio di Savonera, dalle parti dell’Allianz Stadium, che sta sotto il comune di Collegno. “Qui è piccolo, ma ho tutto a portata di piedi perché la macchina non posso permettermela. La mia gita preferita, e anche l’unica, è prendere il bus per andare al supermercato con qualche amica a fare un po’ di spesa. L’unico lusso che mi permetto è scendere qualche volta al bar sotto casa per fare colazione e due pettegolezzi”. E sorride.

Chiederle come impiegherà il regalo degli amici di Specchio dei tempi la sorprende. “Ma come, cosa ne faccio? Ci pago le bollette…”.

Sorride ancora, sembra esitare e poi, seria, sussurra: “Grazie“.

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