Specchio dei tempi Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Vincenzo Monteleone
6 Novembre 2024

Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Vincenzo Monteleone

Vincenzo Monteleone

Giancarlo Zattoni

“La mia è la storia di una vita difficile.” Vincenzo il prossimo anno compirà 80 anni, numero che ripete più volte. Risiede nel quartiere Barca, all’estrema periferia nord-est di Torino non lontano da dove un tempo i barcaioli traghettavano le persone alla confluenza di Po e Stura.

“Percepisco una pensione che è un miracolo arrivare a fine mese. Ringrazio Specchio dei tempi che mi ha generosamente accolto nel programma Forza Nonni!. Ricevo assistenza e cibo tutto l’anno e a Natale il bel contributo di 500 euro mi dà una boccata di ossigeno per pagare affitto, bollette e medicine.”

Il suo racconto riflette una vita segnata da sacrifici, difficoltà economiche e delusioni personali, ma anche da una grande forza d’animo e dignità.

Nato in un piccolo paese dell’Aspromonte, Vincenzo è figlio di una famiglia povera e ha vissuto la precarietà sin da giovane. “Dopo il servizio militare, sono emigrato a Torino nel 1961 seguendo i miei fratelli. All’inizio ho accettato di fare le pulizie presso enti religiosi, per poi entrare nello stabilimento Lancia di via Caraglio come operaio elettricista e di seguito essere assunto da un istituto di vigilanza.” Tuttavia, una serie di vicissitudini, tra cui il licenziamento, lo hanno portato a perdere quell’equilibrio faticosamente conquistato.

“Negli ultimi anni ho lavorato a sprazzi dove capitava. Non mi volevano, preferivano i giovani: di conseguenza al momento di andare in pensione mi sono trovato con un minimo di contributi. Non conosco ferie né vacanze. Non posso permettermi neppure un gelato. O mangi questa minestra o salti dalla finestra.”

La pensione non gli basta a far fronte alle necessità quotidiane, aggravate anche dai suoi problemi di salute: un’invalidità dell’80%, problemi alla schiena, allo stomaco e una sordità parziale.

Vincenzo soffre una solitudine profonda: i suoi figli sono lontani, influenzati negativamente dalle madri, mentre le sue esperienze sentimentali sono state segnate da legami intermittenti.

“Non mi sono mai più risposato, nonostante abbia incontrato altre persone con cui ho intrapreso un rapporto. Mi ritrovo oggi a vivere in una casa di edilizia popolare, lottando ogni giorno per sopravvivere.” La sua riflessione sul passaggio dalla lira all’euro, che reputa disastroso, e il suo disincanto nei confronti della società attuale, dove chi ha di più tende a essere più avaro, evidenziano la sua amarezza verso un mondo che sembra averlo lasciato indietro.

“Per questo apprezzo sempre di più Specchio dei tempi che continua ad andare incontro alle necessità degli anziani come me, estendendo il dono prezioso della solidarietà offerto dal cuore generoso dei donatori.”

Alla fine, da un album estrae una foto che lo ritrae giovane mentre si esibisce in una band: “Suonavo alla tastiera. Era l’unico momento in cui ero davvero sereno.”

Dona per Tredicesime dell'Amicizia
Il tuo aiuto è importante

Ogni giorno siamo accanto a chi soffre, in Italia e nel mondo. Trasformiamo la tua donazione in aiuti concreti e immediati.

50
100
200
Scopri tutte le modalità di donazione