Angelo Conti
La Stampa, 16/10/2023
Tutto cominciò da una lettera a Specchio dei tempi, nel novembre 1976. A scriverla la mitica suor Pierina, oggi ancora attiva nei quartieri più difficili della città, a riceverla Marco Marello, caposervizio in Cronaca de La Stampa e titolare della rubrica, purtroppo scomparso da diversi anni. Marco conosceva suor Pierina. Andò a trovarla. Salirono insieme le scale e, nelle soffitte intorno a Porta Palazzo, ecco l’incontro con tanti anziani dimenticati, e soprattutto al freddo. Non c’erano risorse per comprare la legna: era un anno difficile. Marello tornò al giornale a fece quello che la sua sensibilità gli suggeriva: scrisse un articolo, raccontando quello che aveva visto. La città si commosse, arrivarono offerte e donazioni. Dopo due settimane, nel salone dell’Oratorio di via Porte Palatine, suor Pierina e i giornalisti de La Stampa consegnarono le prime 20 Tredicesime dell’amicizia. Ognuna da 30.000 lire. Quanto bastava per un inverno al caldo.
In quei primi anni tutte le Tredicesime venivano consegnate a mano. Diceva Marello quando mandava i giovani cronisti a bussare alla porta degli anziani più poveri: «Il denaro è importante. ma dopo averlo consegnato, fermatevi ad ascoltare queste persone. All’inizio vi sembreranno magari noiosi, ma poi capirete quanto hanno da insegnarvi. E sappiate donare, con i soldi, anche un momento di affetto e di amicizia». E allora, con Giuliana Mongelli, Marina Cassi, Beppe Minello, Ezio Mascarino, Renato Rizzo, Roberto Reale ci dividevano gli indirizzi e si partiva con i contanti chiusi nelle buste.
Sono passati 47 anni e le Tredicesime dell’Amicizia ci sono ancora. Sono lo splendido gioiello solidale di una città che, da allora, ha scelto di non abbandonare i suoi anziani più fragili. «Le tredicesime – spiega Lodovico Passerin d’Entreves, presidente di Specchio – rappresentano un testimone che viene passato da una generazione all’altra di torinesi, con uno slancio sempre crescente». Oggi sono più di 2000 le Tredicesime che vengono distribuite prima di ogni Natale, prevalentemente a Torino e provincia, ma anche nel resto del Piemonte e a volte nella Liguria di Ponente.
Duemila tredicesime da 500 euro vogliono però dire 1 milione che è sempre una sfida raccogliere, soprattutto negli anni in cui troppe famiglie faticano a vivere. Ma la raccolta è già cominciata, spontaneamente come sempre. Sui tabulati della fondazione, la dicitura «Tredicesima dell’Amicizia» ha cominciato a far capolino già un mese fa e poi le donazioni si sono infittite. L’anno scorso complessivamente furono 5320, puntiamo a questa cifra anche nel 2023.
Sempre quest’anno sono alla portata due altri traguardi: il superamento delle 80.000 tredicesime consegnate in 47 anni e dei 33 milioni di euro (attualizzati ad oggi) raccolti nella storia della sottoscrizione, la più antica d’Italia. Nessuno ha tenuto in vita per quasi mezzo secolo una sottoscrizione popolare. Nessuno salvo Torino. E salvo Specchio dei tempi.
Come donare:
Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia è possibile donare su www.specchiodeitempi.org
Oppure tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.
O ancora, Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Tredicesime dell’Amicizia”.
È infine possibile versare di persona all’InfoSpecchio:
- Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
- Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (lun-ven 9.30-13);
- Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (lun-ven 8.30-12.30/14.45 -17.30);
- Specchio Point Pinerolo, via del Pino 70 (mer 9-13).
Eventi organizzati per raccogliere fondi da destinare alle Tredicesime sono anche:
- Il concerto di Stefano Bollani all’Auditorium del Lingotto (16 dicembre)
- Le cene benefiche:
- Alla Tenuta Berroni di Racconigi (1 dicembre)
- Al Morgana Bay di Sanremo (6 dicembre).