Fra il 2011 ed il 2012 Specchio dei tempi costruì ad Hargeisa, nel Somaliland, un ospedale pediatrico con 50 letti. Gestito direttamente per tre anni e poi passato alla sanità locale, la struttura ha sempre goduto dell’attenzione della fondazione torinese e dei suoi sostenitori. Oggi la presenza è continua e costante nel Pronto Soccorso (che ha una media di 100 passaggi al giorno e punte di 300 durante le epidemie) e nel reparto di Neonatologia. Una terza attività è quella delle visite ambulatoriale nei campi profughi che circondano la città. Questi progetti, economicamente sostenuti da Specchio dei tempi, vengono realizzati in collaborazione con Medacross.
Il Somaliland, un Paese del Corno d’Africa che ha dichiarato la propria indipendenza dalla Somalia nel 1991, attualmente non è riconosciuto dalla comunità internazionale, situazione che impedisce l’arrivo di aiuti regolari ad una popolazione povera e stremata dal susseguirsi delle carestie. L’attività di Specchio dei tempi e di Medacross mira a potenziare l’assistenza sanitaria rivolta ai bambini e alle bambine della capitale Hargeisa, attraverso un servizio di clinica mobile che raggiunge 4 campi per sfollati interni (Digaale, Malowle, Qalax, Nasa Hablood), il potenziamento del reparto di Neonatologia dell’unico ospedale pediatrico del Paese, la retribuzione di medici ed infermieri del Pronto Soccorso.
Il Children Teaching Hospital è infatti l’unico ospedale pediatrico dell’intero Somaliland. Fu costruito nel 2013 dalla Fondazione Specchio dei Tempi, grazie ai generosi contributi dei lettori de La Stampa, con l’obiettivo di creare un luogo sicuro per i bambini e le bambine vittime di denutrizione. Il Somaliland – come tutta la regione del Corno d’Africa, ove è posizionato – è colpito da una forte siccità, che sta mettendo a dura prova la salute e sicurezza della sua popolazione. Ai periodi di prolungata siccità, si unisce la difficoltà nel potere d’acquisto, causata dal continuo aumento dei prezzi di cibo e acqua. A causa della scarsità di queste risorse, molte persone, che vivono nelle aree meridionali e orientali del Paese, vedono morire il proprio bestiame – talvolta – unica fonte di reddito di una famiglia. La popolazione è così costretta a emigrare in cerca di cibo e acqua, prediligendo la prossimità dei centri urbani. Durante l’ultimo anno abbiamo visto aumentare il numero delle famiglie presenti nei campi profughi che circondano Hargeisa.
In questa emergenza si inserisce il nostro servizio di clinica mobile, che offre sia visite mediche che cure gratuite ai bambini e alle bambine nella fascia di età 0-15 anni, garantendo anche i trasporti e l’ospedalizzazione per i pazienti più gravi. Nei campi per sfollati più fortunati esistono dei centri di salute, non sempre completamente attrezzati; altri – invece – ne sono sprovvisti. Le uniche alternative possibili sono i servizi sanitari offerti dalle organizzazioni non governative. In un anno siamo riusciti a visitare e curare 3.267 bambini e bambine, garantendo 13 trasporti di urgenza. Durante il servizio di clinica mobile il personale sanitario è impegnato anche nelle campagne informative e di prevenzione sulle patologie più diffuse, a cominciare dalla dengue.
Contestualmente al servizio di cliniche mobili è stato avviato il programma formativo rivolto al personale locale dell’ospedale pediatrico di Hargeisa, implementato grazie alla collaborazione e al contributo di numerosi medici e infermieri italiani, i quali si sono resi disponibili ad offrire il proprio tempo e le proprie conoscenze per potenziare i reparti di neonatologia e pediatria. Nei prossimi mesi continueremo con il programma di cliniche mobili, il sostegno al Pronto Soccorso ed alla Neonatologia, il percorso formativo a distanza e in loco per il personale locale, acquistando altresì le attrezzature neonatali necessarie per garantire il servizio migliore possibile. Il sistema sanitario in Somaliland e la salute dei bambini e delle bambine nel Corno d’Africa sono precarie, tuttavia, con l’aiuto dei donatori e del lavoro di Specchio dei tempi e di Medacross è possibile fare molto, salvando centinaia di piccole vite ogni anno.