Beppe Minello
La generosità dei lettori de La Stampa e degli amici di Specchio dei tempi è meravigliosa. E nella nostra storia è anche misurabile: 3 quintali e mezzo!
È la capacità di carico della cargo-bike a pedalata assistita che regalerà a Michela Moliterni, 36 anni, e al più grande dei suoi tre figli, Salvatore di 8 anni, una speranza di “vita” – spiega la mamma – “la più vicina possibile a quella dei suoi coetanei”.
Impresa complicata perché Salvatore è nato prematuro e con un parto difficile, aggravato da una emorragia cerebrale. Ora è cieco e con difficoltà motorie che i medici definiscono “stereotipie”.
A cosa può servire a Michela e Salvatore una possente cargo-bike dotata di cassone? Serve ad accompagnare il piccolo Salvatore e “Giallo”, lo scatenato golden retriever di 9 mesi destinato a diventare il suo cane guida, a scuola, in giro per la città, ovunque un bambino possa e voglia andare. Una vicinanza importante, perché Salvatore, quando ha accanto l’amico a quattro zampe, diventa un altro, si rilassa, è sereno.
“Giallo è ancora troppo giovane per iniziare l’addestramento ma, prima di allora, è necessario che mio figlio e il cane si abituino alla presenza l’uno dell’altro ovunque e in ogni situazione” spiega Michela Moliterni. “Non ho la patente e spostarsi con il taxi, oltre al costo, non è quasi mai semplice quando ci si presenta con un cane”.
Può una madre fermarsi di fronte a un ostacolo? Michela alla fine ha trovato la soluzione nella cargo-bike: “Con cane e bambino nel cassone e io a pedali, possiamo andare ovunque!”
Va da sé che l’Asl s’è detta impossibilitata a fornire l’apparentemente stravagante ausilio sanitario. Non la generosità degli amici di Specchio dei tempi ai quali s’è rivolta, quasi provando un po’ di vergogna, Michela Moliterni appena uscita da un momento difficile: il marito Rosario, un ragazzone di 34 anni, decoratore, ha recentemente subito un inaspettato intervento al cuore che ha fatto stare tutti in ansia.
Bene, poche settimane e una settantina di persone si è fatta avanti. La più generosa è stata Carola Rancati, moglie del notaio Ganelli, che ha contribuito con oltre 5mila euro facendo superare di gran lunga i 6.250€ necessari per il modello “Yuba” prodotto dalla marchigiana “Donno Bikes srl”. Tutta la somma raccolta sarà consegnata a mamma Michela.
L’aiuto di Carola Rancati non è estemporaneo. La somma fa parte di un fondo creato dalla donna durante il Covid per ricordare l’amato Andy, labrador di 15 anni morto in quel periodo. “Ho messo in vendita una serie di oggetti preziosi e con la generosità di altri amici ho raccolto una somma per creare un rifugio per cani che vorrei chiamare ‘Nella cuccia di Andy‘. Vorrei perché il rifugio non c’è ancora e io ho già speso una part del fondo per aiutare un’altra ragazza segnalata da Specchio dei tempi, disabile e anche lei bisognosa di addestrare un golden retriever. E oggi ho deciso di aiutare Michela e suo figlio Salvatore”.
Salvatore: un bambino dalle doti straordinarie
Un bambino, Salvatore, che sarà anche cieco e affetto da stereotipie che gli condizionano la gestualità, ma che possiede doti straordinarie. Suona il piano a orecchio, ha una memoria straordinaria e una curiosità che l’aiuta a ricostruire nella sua mente ciò che gli occhi non gli fanno vedere.
Si ricorda il nome del cronista incontrato una sola volta, gli tocca barba e capelli (“Te li tagli tu?”) per ricordarne la fisionomia. E mentre parla con te, ruba un pezzo di pane e Nutella a Enea, il fratellino più piccolo di 2 anni prigioniero del seggiolone. Poco distante, Ettore, il fratello di mezzo, 7 anni, segue curioso le mosse di Salvatore. Sta un po’ in disparte, silenzioso. Non vuole interferire nell’attenzione che monopolizza il fratello più grande ma più debole.
La scuola è appena finita. Salvatore però continuerà a seguire il corso “di bastone” e di braille per muoversi in autonomia e per leggere e scrivere. Continuerà a frequentare, privatamente, Marika, esperta di psicomotricità fine (per affinare quei movimenti semplici per tutti come avvitare il tappo di una bibita, ma non per Salvatore) e con la mamma e “Giallo” ha già detto di voler andare a prendere il gelato con la “bici”.
Un percorso lungo e difficile verso una normalità non scontata e nel quale sarà accompagnato anche da tutti gli amici di Specchio dei tempi.