L’estate di Specchio dei tempi, non si fermano i progetti

Angelo Conti

C’è una stagione dell’anno in cui la povertà emerge, più netta, più evidente, più carica di diseguaglianze. E non è l’inverno, quando il freddo fa scattare meccanismi imponenti di difesa dei più fragili, che trovano alleati anche per battere la solitudine. La stagione più critica è l’estate, quando le città si svuotano e la marginalità affiora senza filtri, senza la barriera dei “normali” che non ci sono più, lontani dagli asfalti bollenti. Restano tanti anziani, quelli delle pensioni minimissime, e restano tanti bambini, quelli delle famiglie che non possono permettersi, spesso, nemmeno una giornata al mare. Ecco perché Specchio dei tempi c’è, non chiude, resta operativo anche a Ferragosto.

I progetti pensati per gli anziani più fragili non perdono un colpo, anche di fronte a qualche difficoltà logistica: ecco così che le spese gratuite continuano ad essere consegnate, le colf che aiutano chi si muove con difficoltà restano operative, il servizio di emergenza garantito dai volontari resta quotidiano, persino la psicologa resta a portata di telefono.

E i bambini? Per quelli anche quest’anno c’è un progetto speciale: si chiama “bambini mai in vacanza” e consente ad almeno 50 under 12 anni di trascorrere una settimana al mare, ovviamente spesati di tutto, costume compreso. Forse solo lampi di solidarietà, in un contesto sociale di nuove povertà pesante ed obiettivamente più grande delle nostre forze. Ma noi ci siamo e ci saremo. Accanto a chi ha bisogno davvero. Con l’aiuto di tutti.

Alluvione: fra le 150 attività aiutate, anche l’artigiana dei palloncini

Elisabetta Romeo
La Stampa, 07/08/23

Panettieri, ortolani, parrucchieri, agricoltori, baristi e pastori. Tante e svariate sono le categorie dei piccolissimi imprenditori che Specchio dei tempi insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia stanno aiutando nelle aree alluvionate dell’Emilia Romagna. Fra i 150 che hanno ricevuto il contribuito a fondo perduto di 3000 euro c’è anche un’artigiana dei palloncini. Si chiama Rosa ed è la titolare di InFesta, negozio di allestimento per cerimonie assortite. Il punto vendita sorge nel circondario di Lugo, cittadina romagnola di 32 mila abitanti in provincia di Ravenna, una delle più colpite dalle alluvioni di maggio. Rosa è tenace e non si lascia intimorire dalle sfide; quando ha iniziato l’attività nel 2012 nessuno si occupava di articoli per feste e, in quella zona, i palloncini erano guardati con sufficienza.

«Avevo vent’anni e tutta l’incoscienza di quell’età: ho fatto un salto nel vuoto; ho deciso di aprire il negozio dopo aver concluso il liceo artistico, all’epoca facevo l’animatrice». Unendo la creatività e l’abilità manuale all’entusiasmo dell’animatrice, InFesta è cresciuta con successo e oggi si occupa in modo trasversale dell’allestimento di svariate tipologie di eventi: dalle feste di lauree ai battesimi, dai matrimoni ai nuovissimi “gender reveal party”, le feste per l’annuncio del sesso dei nascituri.

DONA ORA

Purtroppo, a seguito delle drammatiche alluvioni di maggio, la voglia di festeggiare, in Emilia, si è spenta. La stagione estiva rappresenta da sempre l’apice delle richieste, l’anno scorso Rosa aveva tutti i weekend impegnati da maggio a settembre, ma oggi , la domanda è calata in modo drastico. A questo si aggiungono i danni materiali provocati dalle alluvioni: acqua e fango hanno messo fuori uso il furgone di Rosa, essenziale per le sue consegne e per il trasporto dei materiali. Il mezzo era stato acquistato 4 anni fa per un costo di 30mila euro, e al momento è impensabile comprarne uno nuovo simile a quello, anche perché i prezzi hanno subito un’impennata.

Tuttavia, grazie all’aiuto elargito da Specchio dei Tempi, Rosa è riuscita ad acquistare un furgone di seconda mano che la aiuterà a ripartire. Il bando lanciato dalla Fondazione le è stato segnalato dalla parrocchia che frequenta sua madre. Tra le molte narrazioni dei disastri in Emilia Romagna, Rosa afferma che quella di Specchio dei tempi le è sembrata particolarmente aderente alla realtà: «Dalle immagini che avete pubblicato traspare l’attenzione e la vicinanza che avete dimostrato in un momento così tragico. Non ci siamo sentiti abbandonati».

Come donare per gli alluvionati di Emilia Romagna

Donazioni online su questa pagina.

Bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943.

Causale: Alluvione Emilia Romagna.

Si può anche donare su Satispay.

 

In bicicletta da Torino a Parma per aiutare i bimbi con disabilità


La Stampa Torino, 03/08/2023


Trip To Parma è il tour ciclistico che sta conducendo il Presidente di Bechildren, Edi Righi, e quello di uBroker, Cristiano Bilucaglia, da Torino a Parma. L’obiettivo è sostenere il programma solidale “Tutela e Diritti dei bambini disabili”, nato con l’obiettivo di garantire una migliore qualità di vita ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Come farlo? Innanzitutto, ponendo l’attenzione sulle problematiche legate al tema della disabilità nel mondo della scuola e, più concretamente, sull’applicazione delle leggi per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap. Problematiche e difficoltà che hanno aspetti sia emotivi che tangibili; aspetti che influenzano tutti gli ambienti sociali e pubblici sia dei bambini con disabilità che dei loro genitori, come ad esempio il lavoro. II programma è sviluppato assieme all’associazione ABC – Associazione Bimbi Chirurgici di Trieste -, da anni accanto ai piccoli pazienti nati con malformazioni e alle loro famiglie. ABC è un aiuto e un sostegno concreto durante tutto il percorso di cura del bambino: prima, durante e dopo il ricovero. Bechildren è associazione partner di Specchio dei tempi nei progetti di education realizzati a Torino ed in Italia.

Per l'ospedale pediatrico in Somalia

Un ospedale pediatrico attivo da 11 anni consente di salvare centinaia di piccole vite

Fra il 2011 ed il 2012 Specchio dei tempi costruì ad Hargeisa, nel Somaliland, un ospedale pediatrico con 50 letti. Gestito direttamente per tre anni e poi passato alla sanità locale, la struttura ha sempre goduto dell’attenzione della fondazione torinese e dei suoi sostenitori. Oggi la presenza è continua e costante nel Pronto Soccorso (che ha una media di 100 passaggi al giorno e punte di 300 durante le epidemie) e nel reparto di Neonatologia.  Una terza attività è quella delle visite ambulatoriale nei campi profughi che circondano la città.  Questi progetti, economicamente sostenuti da Specchio dei tempi, vengono realizzati in collaborazione con Medacross.

Il  Somaliland, un Paese del Corno d’Africa che ha dichiarato la propria indipendenza dalla Somalia nel 1991,  attualmente non è riconosciuto dalla comunità internazionale, situazione che impedisce l’arrivo di aiuti regolari ad una popolazione povera e stremata dal susseguirsi delle carestie. L’attività di Specchio dei tempi e di Medacross mira a potenziare l’assistenza sanitaria rivolta ai bambini e alle bambine della capitale Hargeisa, attraverso un servizio di clinica mobile che raggiunge 4 campi per sfollati interni (Digaale, Malowle, Qalax, Nasa Hablood),  il potenziamento del reparto di Neonatologia dell’unico ospedale pediatrico del Paese, la retribuzione di medici ed infermieri del Pronto Soccorso.

Il Children Teaching Hospital è infatti l’unico ospedale pediatrico dell’intero Somaliland. Fu costruito nel 2013 dalla Fondazione Specchio dei Tempi, grazie ai generosi contributi dei lettori de La Stampa, con l’obiettivo di creare un luogo sicuro per i bambini e le bambine vittime di denutrizione. Il Somaliland – come tutta la regione del Corno d’Africa, ove è posizionato – è colpito da una forte siccità, che sta mettendo a dura prova la salute e sicurezza della sua popolazione. Ai periodi di prolungata siccità, si unisce la difficoltà nel potere d’acquisto, causata dal continuo aumento dei prezzi di cibo e acqua. A causa della scarsità di queste risorse, molte persone, che vivono nelle aree meridionali e orientali del Paese, vedono morire il proprio bestiame – talvolta – unica fonte di reddito di una famiglia. La popolazione è così costretta a emigrare in cerca di cibo e acqua, prediligendo la prossimità dei centri urbani.  Durante l’ultimo anno abbiamo visto aumentare il numero delle famiglie presenti nei campi profughi che circondano Hargeisa.

In questa emergenza si inserisce il nostro servizio di clinica mobile, che offre sia visite mediche che cure gratuite ai bambini e alle bambine nella fascia di età 0-15 anni, garantendo anche i trasporti e l’ospedalizzazione per i pazienti più gravi. Nei campi per sfollati più fortunati esistono dei centri di salute, non sempre completamente attrezzati; altri – invece – ne sono sprovvisti. Le uniche alternative possibili sono i servizi sanitari offerti dalle organizzazioni non governative. In un anno siamo riusciti a visitare e curare 3.267 bambini e bambine, garantendo 13 trasporti di urgenza. Durante il servizio di clinica mobile il personale sanitario è impegnato anche nelle campagne informative e di prevenzione sulle patologie più diffuse, a cominciare dalla dengue.

Contestualmente al servizio di cliniche mobili è stato avviato il programma formativo rivolto al personale locale dell’ospedale pediatrico di Hargeisa, implementato grazie alla collaborazione e al contributo di numerosi medici e infermieri italiani, i quali si sono resi disponibili ad offrire il proprio tempo e le proprie conoscenze per potenziare i reparti di neonatologia e pediatria. Nei prossimi mesi continueremo con il programma di cliniche mobili, il sostegno al Pronto Soccorso ed alla Neonatologia, il percorso formativo a distanza e in loco per il personale locale, acquistando altresì le attrezzature neonatali necessarie per garantire il servizio migliore possibile. Il sistema sanitario in Somaliland e la salute dei bambini e delle bambine nel Corno d’Africa sono precarie, tuttavia, con l’aiuto dei donatori e del lavoro di Specchio dei tempi e di Medacross è possibile fare molto, salvando centinaia di piccole vite ogni anno.

Scopri come donare 

Bambini mai in vacanza, dopo i turni di luglio opportunità anche a settembre

La Stampa Torino, 27/07/2023

Non tutti i bambini vanno in vacanza. Tante famiglie non hanno risorse. E cosi un giorno di evasione può restare un miraggio. Specchio dei tempi, da anni, propone il progetto “Bambini mai in vacanza” che prevede un viaggio e soggiorno in Liguria.

Quest’anno l’opportunità è offerta ai bambini che hanno frequentato la scuola primaria ed ai ragazzi che hanno appena concluso la prima media. Due turni sono già stati effettuati a luglio, per complessivi 50 bambini. Ne aggiungeremo altri la prima settimana di settembre.

Le richieste di partecipare possono essere inoltrate, entro il 15 agosto 2023, a specchiodeitempi.ets@lastampa.it indicando nome, cognome, età dei bambini, classe appena frequentata, numero di telefono e Isee della famiglia.

Eventuali donazioni ci consentiranno di offrire la vacanza ad un numero maggiore di bambini.

Domobianca, sei chef per le “Tredicesime dell’Amicizia” di Specchio dei tempi

La Stampa, 27/07/2023
 Ivan Fossati

Torna l’alta gastronomia alla Baita Motti del Lusentino, con un abbinamento tra eccellenze del gusto e beneficenza. E’ stato completato il cast per la terza edizione di «Chef in quota», la manifestazione dedicata alla cultura del cibo e del vino lanciata a Domobianca e che ogni anno si presenta sempre con idee nuove. Nelle prime due occasioni era stato uno solo l’ospite esterno al territorio, questa volta si triplica tenendo come base la montagna e spaziando da Aosta alla valle di Flemme, per ricongiungersi sul Lago Maggiore e insieme salire all’Alpe Foppiano, a metà delle piste da sci della stazione Domobianca 365.

Il menu sarà molto articolato anche nella fase «pre» e «post» cena, e ogni piatto sarà abbinato a un vino. Ecco la squadra degli chef, partendo da chi arriva da più lontano: Alessandro Gilmozzi di «El Molin» di Cavalese (Trento), Paolo Griffa del «Caffè Nazionale» di Aosta, Davide Brovelli del «Sole» di Ranco (Varese), Simona Benetti del «Battipalo» di Lesa (Novara) e poi gli ossolani Andrea Ianni della «Trattoria Vigezzina» di Trontano e Matteo Sormani della «Walser Schtuba di Riale» (Formazza). Gilmozzi e Griffa sono stellati e il trentino è anche presidente dell’autorevole associazione di categoria «Ambasciatori del gusto».

Adesso la data, da segnare subito sul calendario: l’appuntamento è per lunedì 18 settembre, a partire dalle 19 quando si potrà salire in seggiovia (il viaggio è di pochi minuti, ma è comunque disponibile un’alternativa a quattro ruote per chi non ama gli impianti a fune) e iniziare il percorso gastronomico con un aperitivo sulla terrazza, in compagnia di buona musica, in attesa di sedersi a tavola, dove il servizio scatterà puntuale alle 20,30. Anche il menu è ormai pronto, ma rimane riservato ancora qualche giorno, così come la lunga lista dei vini (non solo piemontesi) che accompagneranno le singole portate. La partecipazione alla cena costa 150 euro a persona e buona parte del ricavato (saranno ridotte al minimo le spese contando sulla collaborazione di molti partner e di alcuni sponsor) andrà alla Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi per sostenere il progetto delle «Tredicesime dell’amicizia».

Si tratta di aiuti (di 500 euro ciascuno) distribuiti tra novembre e dicembre ad anziani soli o comunque in difficoltà economiche. Un piccolo sostegno in vista del Natale per consentire anche a chi è stato messo a dura prova dalla vita di concedersi un panettone, una giacca nuova, un regalo da mettere sotto l’albero per i nipoti. Nulla è banale in un momento in cui le nuove povertà avanzano, e più sostegni arriveranno più Specchio dei tempi potrà distribuire «Tredicesime dell’amicizia» anche nel Verbano Cusio Ossola.

E’ infatti possibile contribuire a questo nobile progetto anche senza partecipare a «Chef in quota» (molti non riusciranno a esserci perché i posti a tavola solo limitati a 120 e la richiesta è sempre molto alta), ma versando direttamente alla Fondazione. Per il momento le prenotazioni non sono ancora aperte: a dare il via libera si attende di completare il programma in tutti i dettagli.

Scopri il progetto “Tredicesime dell’Amicizia” 

Il nostro terzo doposcuola torinese, attivo nel quartiere Madonna di Campagna

Angelo Conti

Specchio dei tempi ha ben chiaro che il recupero dei quartieri più difficili della città passa attraverso la vicinanza verso i ragazzi. Una vicinanza che comincia dai doposcuola gratuiti, primo passo verso una formazione migliore ed una maggior consapevolezza civica. Forte di questa convinzione, da anni Specchio sostiene i doposcuola di via Pio VII (Lingotto, area ex Moi) e di via Cimarosa (Barriera di Milano).

Ora tocca a Madonna di Campagna, più precisamente a via Quincinetto 11, nei locali dell’Oratorio della Parrocchia Sant’Antonio Abate. Destinatari dell’offerta i bambini delle scuole primarie del territorio (soprattutto scuole Parri, Nosengo e Vian). L’attività estiva si concluderà questo fine settimana per riprendere martedì 29 agosto, tre volte la settimana sino all’inizio delle scuole, poi tutti i giorni. In collaborazione con la cooperativa Equilibrismi.

Specchio per la Romagna, salvato anche un gregge di 200 pecore

Angelo Conti

Specchio dei tempi è al lavoro in Romagna, anche in luglio ed in agosto, con una serie di progetti a sostegno della completa ripresa di quella regione. In uno scenario in cui la ricostruzione con risorse pubbliche ha perso qualche colpo, noi siamo andati avanti. Dopo i primi soccorsi alle scuole (libri, materiale didattico, arredi) siamo passati al sostegno a famiglie particolarmente colpite, a comunità di disabili a cui ridare orizzonti, abbiamo lanciato il bando per 150 piccole e piccolissime attività agricole, commerciali e artigiane: per ciascuna di loro erano pronti 3000 euro. Le procedure sono state rapidissime e quei 150 aiuti sono già tutti assegnati e consegnati. I partecipanti erano stati quasi 500, circa 270 dei quali con documentazione corretta. Presto, grazie a nuove donazioni, potremo aggiungere aiuti anche a decine di altre piccole attività che sono ora in lista d’attesa. La speranza è quella di riuscire ad aiutare tutte le piccole attività della graduatoria.

Intanto è scattato il piano di ripristino degli edifici scolastici alluvionati: la scuola materna “Il Girasole” di Santa Agata sul Santerno, la scuola dell’infanzia Capucci di Lugo di Romagna, la scuola primaria Torchi di Massa Lombarda, l’ex palazzetto-palestra di Lugo, le centraline elettriche e termiche della primaria di Bagnacavallo. Anche grazie all’ottima intesa con l’Unione dei Comuni della Bassa Ravennate, è stato possibile definire gli accordi, stilare le convenzioni, predisporre il comodato d’uso degli immobili. In questi giorni la fondazione sta operando la scelta delle imprese a cui affidare i lavori che contiamo di avviare ovunque entro un mese.

Tante le situazioni difficili che abbiamo incontrato. Tante quelle in cui, grazie alle donazioni di circa 67.000 persone ed a oltre 2 milioni di euro raccolti, abbiamo potuto lasciare un segno. Come la storia di Michelangelo, il pecoraio di Massa Lombarda. Ci ha raccontato la sua avventura: “Allevo pecore. E sono andato sott’acqua in entrambe le alluvioni: 3 maggio e 17 maggio. A differenza di altri ho avuto la fortuna di salvare gli animali. 200 pecore, capre, somaro, cani e gatti. Ma ho perso tutto il fieno che avevo accantonato in cascina ed ho anche perso il raccolto estivo. In tutto un danno di almeno 10.000 euro, che per me sono una enormità. Il mio è un lavoro pieno di soddisfazioni ma scarso di guadagni. Quando va bene si chiude l’annata con pochi ricavi, figurarsi quando va qualcosa storto”. Siamo intervenuti, per garantire alcuni mesi di approvvigionamento di fieno e latte per gli agnelli. Il gregge è salvo.

Come donare per gli alluvionati di Emilia Romagna

Donazioni online su questa pagina.

Bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943.

Causale: Alluvione Emilia Romagna.

Si può anche donare su Satispay.

E’ possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

La ceramista di Faenza: “Con l’alluvione ho perso il materiale del mio studio”

Angelo Conti

Una farfalla su una tazza di ceramica. E’ il regalo di Maria Cristina Sintoni, titolare di una piccola attività artigianale a Faenza che ha spedito a Specchio dei tempi per inviarla, simbolicamente, alle oltre 66.000 persone che hanno sostenuto la sottoscrizione della fondazione per l’Emilia-Romagna,  che ha consentito – fra gli altri interventi – di far avere anche 150 aiuti da 3 mila euro ad altrettante piccole e piccolissime attività.

“La mia realtà lavorativa nasce come impresa artigiana nel 1985: dopo un percorso scolastico nell’Istituto d’Arte di Faenza ed aver frequentato una bottega artigiana dove ho appreso le principali tecniche di lavoro, ho aperto la mia partita IVA ed ho iniziato a realizzare le ceramiche secondo le antiche tecniche tradizionali. Con l’alluvione del 16 maggio ho perso e in gran parte rovinato, molto del mio materiale di studio, attrezzatura e materie prime, ma la cosa più grave è che non ho più un luogo dove conservare quanto mi resta e nemmeno dove lavorare. Le cantine dove conservavo oltre 300 stampi in gesso, più di 100 targhe devozionali in terracotta, vari scatoloni con manufatti in terracotta, materie prime, attrezzi e materiale per l’imballaggio, sono state allagate ed ora non sono più utilizzabili. Gli stampi in gesso sono stati ripuliti, ma molti si sono rovinati e altri rotti, le terrecotte sono state lavate, ma molte si sono frantumate, le attrezzature sono in gran parte andate perdute, le materie prime in sacchetti di nylon o dentro bidoni di plastica si sono mescolate al fango e sono state buttate”.

La giuria di Fondazione Specchio dei tempi ha scelto, fra le oltre 270 domande ricevute, le 150 piccole attività vincitrici. Fra queste anche quella di Maria Cristina che ora scrive: “In questo momento così difficile e complicato, dopo tutte le promesse che ci erano state fatte, ricevere il vostro concreto contributo, è stato per me una boccata di ossigeno, che mi aiuta a non mollare e che mi permette ora di addormentarmi la sera senza la paura di non poter pagare nemmeno l’affitto del prossimo mese. Ho sempre solo contato sul mio lavoro per vivere, ma ora so di avere qualcuno al mio fianco: voi. Grazie”.

Il defibrillatore di Specchio salva l’uomo colto da infarto

La Stampa Torino
11/07/2023

Balme, il provvidenziale intervento di due ragazzi. Un 62enne di Ciriè è ricoverato nel reparto di terapia intensiva delle Molinette dopo essere stato vittima di un infarto che l’ha colpito l’altra sera, mentre si trovava nella sua casa di villeggiatura, in località Molette di Balme, in val di Lanzo. Stavolta è davvero il caso di dire che l’intervento tempestivo di tre persone e il defibrillatore donato da Specchio dei Tempi nel dicembre 2020 e sistemato all’esterno del municipio di Balme, hanno salvato una persona. O almeno, hanno fatto ripartire il suo cuore che si era fermato da qualche minuto facendo temere il peggio.

L’uomo – che tra l’altro è un provetto alpinista, in ottima forma fisica – è poi stato recuperato dall’eliambulanza del 118 con un volo notturno, quelli che dal 1 giugno raggiungono tutte le zone del Torinese. L’allarme è scattato poco prima delle 23 quando il 62enne è stato male, iniziando ad avere un respiro sempre più affannoso e rantolante. La moglie e il figlio hanno dato l’allarme. Per fortuna nella piccola frazione c’erano due giovani uomini, di cui uno volontario del soccorso alpino, che hanno iniziato le manovre di rianimazione con un massaggio cardiaco. Uno di loro ha chiamato la sorella che è corsa a Balme e ha recuperato il defibrillatore. Tutto nel giro di pochi minuti, mentre il cuore del 62enne si era fermato. La scossa dell’apparecchio, però, lo ha fatto ripartire. Nel frattempo è arrivata l’ambulanza con l’elicottero del 118. I medici e gli infermieri hanno intubato l’uomo, che è poi volato alle Molinette con l’elisoccorso atterrato nel piazzale di località Albaron.

«Ancora una volta abbiamo avuto la conferma che i defibrillatori possono salvare delle vite, soprattutto oggi che possono essere utilizzati da tutti- spiega Marcello Segre, presidente dell’associazione Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco onlus che, insieme a Specchio dei Tempi ha sistemato in giro per il Piemonte circa 350 apparecchi -. In questi casi, il tempo è fondamentale. È stato calcolato che, grazie ai defibrillatori, si possono “recuperare” il 60% degli arresti cardiaci».

Arrivati a Vallecrosia i primi ragazzi del progetto “Bambini mai in vacanza”

Beppe Minello

Sono arrivati nel cortile dove li attendeva il bus che li avrebbe portati al mare, alcuni per la prima volta, con un sorriso timoroso sulle labbra. Le mamme in chador a incoraggiarli, a spingerli verso gli altri compagni di avventura. Il signor Wang trascinando una improbabile fat-bike con i suoi due ragazzini, Davide e Nico, quasi in divisa: maglietta e pantaloncini camouflage con finti gradi militari sulle spalle. Si sono messi in disparte, in silenzio, a studiare la situazione. Nicholas e Alex, gemelli di 9 anni, orfani di padre, sembravano quelli più a loro agio. D’altra parte, con altri tre fratelli e sorelle, sono abituati cavarsela perché hanno capito da tempo che la mamma, da sola, non ce la può fare. Yelizaveta, 8 anni, un sorriso dolce e gli occhi svegli sotto due treccine che le solcano il viso, ha subito individuato in Daniel, zazzera riccia e bionda, rifugiato ucraino con la sua famiglia, quello più simile a lei e non si sono più lasciati. Come Yujia, 8 anni, un visino dolcissimo compreso tra orecchie clamorosamente a sventola, tutta un fiocchetto dalle scarpe al vestitino bianco e blu, che ha arpionato la mano di Youtong, di appena due anni più vecchia ma già consapevole del suo ruolo di sorella-mamma, e l’ha lasciata praticamente solo a Vallecrosia, tra Bordighera e Ventimiglia.

Lì, nella casa salesiana a pochi minuti a piedi dal mare, si stanno consumando le due settimane di vacanza pagate dalla Fondazione Specchio dei tempi ai bambini di quelle famiglie che non se le sarebbero mai potute permettere. La generosità dei lettori de La Stampa e gli amici di Specchio hanno permesso di allargare un po’ il numero dei partecipanti – sono una sessantina in totale – ma purtroppo non è stato possibile accontentare tutti.

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L’ansia dei genitori ha seguito la partenza dei loro bambini fin nelle strade attorno al Valdocco. Sventolar di mani e baci lanciati al vento hanno accompagnato il bus per via Rovigo e via Cigna. Una banda colorata e multietnica – nei due diversi  periodi di vacanza ci sono bambini di ben 12 nazionalità diverse – affidata alle cure di Antonio, religioso salesiano che si è appassionato alle avventure di Garfield il gatto, saggiamente mandato a manetta sugli schermi della tv interna del bus per distrarre i piccoli viaggiatori, quanto e più dei ragazzini. Con lui tre giovani animatrici, Vittoria, Valeria e Paola che hanno avuto subito il loro daffare ad arginare il mal d’autobus che, implacabile, ha colpito 2 o 3 bambini quando ancora non s’era superato il casello di Carmagnola. E non si sono ripresi fino a Savona. Poco male, la sosta nel primo autogrill incontrato sull’Autofiori, ha permesso di tirare il fiato e mescolare le carte.

Le battute da un sedile all’altro, gli scherzetti, i sorrisi, le urla hanno lasciato il posto a un contatto più fisico e coinvolgente per tutti. Amir (“per gli amici Mohamed” ci tiene a precisare) 9 anni, ne ha approfittato per raccontare a tutti di essere “caduto dal balcone”. Stupore generale. “Ma ero al primo piano!”. Ah be’. Come tanti, segue la dieta musulmana, ma la mamma ha aggiunto che è “allergico al pesce e che prima di fare ogni sforzo ha bisogno di inalare il Ventolin”.

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Come capita fra i ragazzini, l’imbarazzo di non aver mai fatto o visto qualcosa, li ammutolisce quando chiedi loro se sono mai stati al mare. Amir sta zitto. Alfa, 7 anni, un bellissimo bambino ivoriano che il papà ha fotografato in mille pose prima della partenza, tergiversa e fa sorridere tutto il bus per cambiare discorso. Anche la sosta all’autogrill è una novità per molti di loro. I gemelli, Alex e Nicholas, sono rimasti affascinati dal rubinetto che si apre a pressione e, soprattutto, dai soffioni di aria calda per asciugare le mani che si sono lavate tre volte.  Un gioco a quiz sulle avventure del gatto Garfield con premio finale un ghiacciolo da ritirare in colonia, ha consumato l’ultima ora di viaggio.

La vista di campi da calcio, basket e pallavolo, tutti incastrati uno nell’altro alla moda delle strutture salesiane, ha scatenato l’entusiasmo di tutti i maschietti, già eccitati dall’idea delle sfide che di lì a poco avrebbero affrontato con i tanti ragazzini che frequentano l’Estate ragazzi dell’oratorio e con la testa già al giorno in cui faranno la gita al parco acquatico “Le Caravelle” di Ceriale. L’ultima fatica, prima di correre in spiaggia, è stata quella di farsi il letto, distinguere lenzuola e federe, il telo mare dall’asciugamano. Per alcuni un’impresa mai affrontata.

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But gourmet, il pienone tra i fiori di Riale per il pranzo benefico

Colonna sonora costante sono stati i campanacci della mucche che pascolavano a poca distanza dai tavoli in quella che – se fosse accaduto a teatro – si sarebbe definita un’esperienza «immersiva». Così è stata la «But gourmet» sabato in valle Formazza, dove a pranzo una lunga tavolata in bianco con 100 posti risaltava nella piana di Riale. Le montagne facevano da corollario e lo scopo è stato benefico: raccogliere fondi da destinare agli alluvionati della Romagna attraverso la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Per l’occasione ha raggiunto Riale anche il presidente della Regione Alberto Cirio.

Il pranzo sul prato tra i campanacci è iniziato alle 13 e ha visto susseguirsi, come un vero spettacolo, sei grandi chef che hanno creato piatti d’autore: Marco Sacco (due stelle Michelin al Piccolo Lago di Verbania) , Renato Bosco (Saporè di Verona), SabinaVillaraggia (Villa Pizzini, Mottarone), Corrado Scaglione (del brianzolo Lipen), Norman Berini (Le vie del borgo di Toceno) e Matteo Sormani «padrone di casa» della Walser Schtuba e «regista» dell’evento insieme a Gianluca Barp, presidente di Formazza event e albergatore. La tavola nel prato era colorata con essenze di montagna: il pranzo era inserito nel Festival dei fiori (un tributo a natura, artigianato – legno e manufatti -, sapori tipici e saperi genuini rappresentati dai mercatini) che prosegue anche nella giornata di oggi.

«La cultura delle terre alte» Il presidente della Regione Cirio ha esordito con un riferimento etimologico, ricordando che Piemonte «significa “ai piedi delle montagne”, che sono perciò essenza della regione. Il Piemonte è fatto anche di enogastronomia, e oggi assaggiamo la cultura della nostra eccellenza che conquista il mondo. Carlin Petrini dice che “in un formaggio di montagna c’è la stessa cultura che si trova in un dipinto antico”. È vero. A Riale c’è poi il Piemonte del rispetto dell’ambiente perché siamo nel contesto di un patrimonio naturale straordinario, e infine la capacità di trasformare ciò che la natura dona». Cirio ha ricordato il progetto di «snow farm» che permette a Formazza di disporre per prima, a inizio autunno, di piste per lo sci di fondo: «Emerge il Piemonte sabaudo che sa ingegnare e risparmiare- ha concluso il presidente -.

E l’unico caso in cui la neve si tiene dall’inverno per la stagione successiva ed è ciò che mi ha colpito di questa valle. Significa rispettare le cose che la natura ci dà». Gianluca Barp ha parlato di «But gourmet» innanzitutto come di «una festa di condivisione, per il semplice piacere di stare insieme in un contesto di natura incontaminata che va tutelata. Si tratta di modi sostenibili di vivere la montagna», così come sarà la But che si correrà sabato su tre distanze. A servire a tavola sono stati i volontari della Pro loco di Formazza e i sommelier di Ais Vco. Gli unici altri suoni diversi dai campanacci sono stati quelli delle fisarmoniche e di Giacomo Tecchio dj. A Formazza – che il sindaco Bruna Papa ha ricordato essere «la colonia walser a Sud delle Alpi più antica nonché primaria perché è originaria del Passo del Gries» – domenica hanno trionfato i sapori e la natura, che a volte toglie – come nel caso della Romagna alla quale andrà il ricavato – ma alla quale occorre essere riconoscenti. La gratitudine ieri è stata nei piatti – dalla ricotta d’Alpe al tarassaco ai 56 ingredienti vegetali di «Terra madre» al sorbetto lampone e timo selvatico – e percepibile alla vista in un connubio trauomo e ambiente.