In questi ultimi anni, la nostra fondazione, che ha profonde e sentite radici torinesi, si è affacciata sempre più spesso fuori dai confini del Piemonte. Lo ha fatto, come sempre, sulla spinta di interventi legati all’emergenza, cominciando a muoversi in modo sempre più strutturato, più continuativo, più efficace.
Crediamo che l’intervento di Specchio dei tempi su Arquata del Tronto, un paese devastato dal sisma del 2016, l’unico ad essere stato completamente evacuato dopo un terremoto in tutta la storia d’Italia, sia francamente un modello da far crescere. Ci siamo affacciati con tatto qualche ora dopo la tragedia ed abbiamo cominciato a lavorare con quella comunità, per riportarla alla vita. Mettendo a disposizione l’esperienza maturata su tante altre calamità. La splendida scuola, che quella gente ha voluto intitolare proprio alla nostra fondazione (gesto di cui restiamo commossi), è oggi il monumento di quello sforzo, reso possibile dalle donazioni di decine di migliaia di lettori de La Stampa. Ma poi abbiamo continuato a lavorare con loro: non ce ne siamo andati, siamo rimasti. Mettendo in campo altre iniziative: dal supporto economico alle piccole imprese, alla costruzione della palestra, all’assegno di 2000 euro per ogni bimbo nato, al sostegno alle attività dei ragazzi delle nostre scuole.
Pensiamo che l’intervento di Specchio dei tempi in Sri Lanka, sviluppatosi durante 15 anni di attività, dopo il tremendo tsunami del 2004, rappresenti il modo più corretto di sostenere un paese che cerca di uscire da ataviche povertà. Con iniziative strutturali, ma soprattutto con una presenza continua. Perché sono bravi tutti a realizzare un progetto, ma sono pochi quelli che sanno continuare a costruire nel tempo.
Siamo così cresciuti ed oggi Specchio dei tempi è in grado di dare speranza anche lontano dal Piemonte. Alcuni donors ci hanno chiesto di esportare la nostra progettazione sociale: da qui il lavoro che stiamo sviluppando, da quasi un anno, a Genova, a Roma, a Milano. E che l’emergenza Coronavirus ci ha spinto, su input di Reale Group e del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, ad estendere, bruciando i tempi, ad altre regioni: Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli e Valle d’Aosta.
In queste regioni abbiamo portato il programma di sostegno per le famiglie e gli anziani in difficoltà che avevamo collaudato a Torino nei primi mesi di pandemia. Un progetto con cui avevamo già distribuito oltre 6000 spese gratuite, che ci ha permesso di distribuirne altre migliaia in tutto il territorio italiano. Un inizio.